Nonostante il mercato dei lanciatori continui ad essere rischioso – vedi il recente incidente del Falcon 9 di SpaceX – e sempre più agguerrito, l’India, con il suo PSLV (Polar Satellite Launch Vehicle) si sta ricavando un’interessante, e soprattutto profittevole, nicchia di sopravvivenza. In un’audizione al parlamento indiano il Ministro della Scienze e delle Tecnologia Jitendra Singh ha detto che finora «il PSLV ha permesso di guadagnare 103 milioni di dollari grazie al lancio di 45 satelliti per 19 paesi diversi».
Il razzo PSLV era stato inizialmente immaginato solo per gli obiettivi spaziali nazionali indiani e per qualche lancio russo ma poi, visti i bassi costi di produzione, ha trovato un rapido successo commerciale anche in occidente. Finora è stato lanciato 30 volte, collezionando 28 successi. L’ultimo lancio in ordine di tempo – e a quanto è trapelato anche il più remunerativo – è stato effettuato il 10 luglio scorso, quando il PSLV ha portato in orbita 5 satelliti britannici.
Il Ministro Singh ha specificato inoltre che per il biennio 2015-2017 l’Agenzia spaziale indiana ISRO ha già in programma di lanciare 28 satelliti per Algeria, Canada, Germania, Indonesia, Singapore e Stati Uniti. Inoltre, per rispondere ad una domanda commerciale sempre più elevata, «l’ISRO ha già approvato la costruzione tra il 2017 e il 2020 di 15 nuovi PSLV più piccoli», che consentiranno così di tenere ancora basso il prezzo di lancio.
In dettaglio, l’attuale PSLV è lanciatore medio di 44 metri d’altezza in grado di portare in orbita LEO 3250 kg di payload, in orbita eliosincrona 1770 kg e in orbita di trasferimento geostazionario 1425 kg. Per dimensioni e capacità è comparabile al razzo russo Angara 1.2, al russo-ucraino Dnper e, in parte, all’europeo Vega.
Durante l’audizione in parlamento, il Ministro Singh ha parlato anche del progetto del satellite SAARC, uno spacecraft di progettazione indiana pensato per tutti i paesi dell’Associazione sud-asiatica per la cooperazione regionale (South Asian Association for Regional Cooperation, SAARC), che comprende, oltre alla stessa India, Afghanistan, Bangladesh, Bhutan, Maldive, Nepal, Pakistan e Sri Lanka.
«L’obiettivo di questo progetto è quello di sviluppare un satellite per la regione SAARC che permetta una vasta gamma di servizi per tutti i paesi: telecomunicazioni, broadcasting televisivo, tele-istruzione, gestione delle catastrofi», ha spiegato il ministro. I costi sarebbero divisi tra l’India, che si occuperebbe «della costruzione e del lancio» e tra gli altri paesi SAARC, che coprirebbero la costruzione dei «sistemi di controllo e ricezione di terra».