«I sistemi di posizionamento satellitare russo GLONASS e cinese Beidou sono in grado di integrarsi e incontrare le necessità civili nei paesi Brics». A dirlo è il capo analista di GLONASS Andrei Ionin in un’intervista al magazine di informazione russo “Sputnik news”.
L’intervista a Ionin è avvenuta a margine del settimo summit dei Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa), tenutosi tra il 7 e l’8 luglio nella città di Ufa, in Russia, passato praticamente sotto silenzio nella stampa italiana. Ad oggi i Brics rappresentano il 40% della popolazione mondiale, circa un terzo del PIL del pianeta, e riuniscono tre potenze spaziali di prim’ordine: Russia, Cina e India.
Ionin ha spiegato a “Sputnik news” come sia necessario per la Russia sviluppare il GLONASS all’interno della struttura dei Brics, soprattutto per dargli un respiro più globale, paragonabile a quello del GPS americano e del sistema cinese Beidou.
«Il GPS copre gli interessi economici e militari globali degli Stati Uniti – ha approfondito Ionin – In Cina la navigazione satellitare è collegata in primo luogo al trasporto e alla consegna delle merci nel mondo. La Russia, invece, non ha interessi economici globali. Da questo punto di vista, il problema principale è quello di trovare un’attività con respiro globale per il GLONASS, che costa un miliardo di dollari all’anno e può trovare un suo mercato di riferimento negli usi civili nei paesi Brics».
A conferma della parole di Ionin, il 10 luglio scorso il Presidente russo Vladimir Putin ha ringraziato a margine del summit Brics il Presidente brasiliano Dilma Rousseff proprio per «aver accettato la costruzione due di stazioni GLONASS operative sul suolo brasiliano». Putin ha anche detto che i due paesi stanno anche «lavorando su un sistema per rilevare i detriti spaziali».
Il sistema di posizionamento russo GLONASS è stato lanciato per la prima volta nel 1982 come concorrente del GPS. La sua gestione ha tuttavia attraversato diverse difficoltà, prima dovute al crollo dell’Unione Sovietica e poi alla crisi economica russa della seconda metà degli anni Novanta. Oggi il GLONASS è composto da una costellazione di 24 satelliti operativi (più 4 tra backup e analisi) posizionati in orbita Meo (Medium Earth Orbit) a circa 20mila chilometri di quota, riuscendo così a coprire il 100% della superficie terrestre.
Secondo i russi, il sistema GLONASS è superiore al GPS americano soprattutto alla latitudini settentrionali e vanta una maggiore efficienza poiché utilizza un numero minore di satelliti: 24 invece dei più di 30 del concorrente statunitense. Nell’ultimo anno, diversi paesi come Nicaragua, Vietnam e Cuba hanno scelto di integrare il segnale GLONASS a quello GPS.
A partire dal 2011, la maggior parte dei principali device che utilizzano la navigazione satellitare (smartphone, tablet, etc..) può accedere ed integrare anche i dati provenienti dal sistema GLONASS. Sempre nel 2011, i russi hanno lanciato il primo dei 26 satelliti della nuova generazione GLONASS-K, che garantirà, rispetto all’attuale, una migliore precisione di trasmissione, un costo ridotto e una maggiore vita operativa.