Il Falcon Heavy ancora rimandato
L’incidente al Falcon 9 diretto verso l’ISS ha convinto SpaceX a rimandare ulteriormente il debutto del nuovo lanciatore pesante, che al momento prevede il suo volo inaugurale nella primavera del prossimo anno. Il motivo addotto è la necessità per l’azienda di concentrarsi sullo studio delle cause che hanno portato all’incidente del 28 giugno scorso, ma nell’ambiente non sono pochi coloro che sostengono che la scadenza non sarebbe stata comunque rispettata.
Quando fu annunciato nel 2011, il potente razzo di Elon Musk avrebbe dovuto iniziare a volare nel 2013; da allora si sono accumulati ritardi e rinvii, l’ultimo dei quali annunciato il 20 luglio scorso dal boss dell’azienda aerospaziale californiana.
Nonostante quanto sopra, i clienti per il Falcon Heavy non mancano, attirati dal potenziale di 6,4 tonnellate in orbita di trasferimento geostazionario al costo di 90 milioni di dollari. Sin qui, ArabSat, ViaSat, Inmarsat ed Intelsat hanno prenotato un lancio del Falcon Heavy.
SpaceX è però anche fortemente interessata al mercato militare/governativo. In questo caso i costi salgono a 160 milioni di dollari, a causa delle clausole contrattuali ed assicurative più stringenti imposte per questo tipo di missione (queste cifre sono state fornite da SpaceX ad un comitato parlamentare americano lo scorso marzo).
SpaceX ha ricevuto la certificazione per il Falcon 9 dall’USAF lo scorso maggio, ma questo razzo non è in grado di svolgere la maggior parte delle missioni richieste dai militari, a causa del peso dei satelliti coinvolti. Anche per questo il Falcon Heavy è atteso con ansia, ma la sua certificazione potrà arrivare solo dopo l’effettuazione di almeno tre lanci coronati da successo.
Questo articolo è © 2006-2024 dell'Associazione ISAA, ove non diversamente indicato. Vedi le condizioni di licenza. La nostra licenza non si applica agli eventuali contenuti di terze parti presenti in questo articolo, che rimangono soggetti alle condizioni del rispettivo detentore dei diritti.