Ritardi annunciati per le capsule private con equipaggio
Il Senato USA sta esaminando un programma di spesa che, se approvato, potrebbe determinare un ritardo nell’entrata in servizio delle prime capsule private per equipaggio prodotte da Boeing e SpaceX. Secondo NASA, infatti, per rispettare la scadenza del 2017 è necessario un finanziamento di 1,2 miliardi di dollari; il sottocomitato del Senato che gestisce i budget dell’agenzia spaziale americana ha approvato uno stanziamento per il CCP di 900 milioni di dollari, mentre la versione del budget passata alla Camera dei Rappresentanti alloca un miliardo per l’anno fiscale 2016 (che avrà inizio il prossimo I ottobre).
Charles Bolden, direttore di NASA, ha espresso il suo più vivo disappunto per la mancanza di sostegno ai programmi manned americani dimostrata dai politici statunitensi, ricordando che ogni ritardo porta fondi alle casse russe (circa 500 milioni l’anno per l’uso delle capsule Sojuz).
Secondo Bill Nelson, senatore della Florida, la mancanza di fondi potrebbe far slittare l’impiego dei CCV al 2019. NASA starebbe già discutendo con Roscosmos la possibilità di estendere l’accordo per l’uso delle capsule russe oltre il 2018, termine attualmente previsto. Da più parti si sottolinea che il “risparmio” di 300 milioni ottenuto con il taglio al budget verrebbe più che vanificato dalla necessità di acquistare ulteriori voli per due anni dai russi. Inoltre NASA potrebbe essere costretta a sobbarcasi i costi derivanti dal rallentamento della produzione in Boeing e Spacex, rallentamento determinato proprio dalla mancanza di finanziamenti.
Va ricordato che il Presidente Obama aveva, dal canto suo, deliberato lo stanziamento dell’intera cifra di 1,2 miliardi, e che ha già posto un veto alla versione di budget sottofinanziato proposta dalla Camera. D’altro canto, storicamente il Congresso non ha mai concesso al CCP le intere cifre chieste da NASA a partire dal lancio dell’iniziativa nel 2010.
In ogni caso, dopo il 2016 il budget da allocare al CCP dovrebbe cominciare a scendere, in concomitanza con l’entrata in servizio delle capsule private che verranno pagate tramite la gestione separata dell’ISS.
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