Negli ultimi tempi abbiamo spesso evidenziato come gli USA si trovino a dover dipendere dalla Russia per una vasta gamma di servizi e tecnologie di accessso allo spazio, dai motori ai trasporti verso l’ISS.
Tuttavia, Nikolay Testoyedov, esperto del programma spaziale russo, offre una interpretazione alternativa e totalmente opposta: sarebbe la Russia a trovarsi in una situazione di dipendenza tecnologica dagli Stati Uniti.
Secondo la sua analisi, il 75% dei componenti elettronici di un satellite russo medio proviene dagli USA; la percentuale è variabile e tende a ridursi per i satelliti telcom militari, mentre raggiunge il massimo per quelli commerciali. Se dovesse iniziare un embargo all’export dei motori RD-180 (come minacciato dal vice Primo Ministro Rogozin), gli USA attuerebbero misure di ritorsione, e le attività spaziali russe verrebbero immediatamente congelate per almeno due anni.
L’argomento dei rapporti commerciali USA-Russia è tornato di attualità in relazione al perdurare delle sanzioni imposte a Mosca in seguito alle vicende ucraine; Testoyedov si aspetta proprio che uno dei settori che verranno colpiti è quello aerospaziale, per le sue evidenti ricadute strategiche.