A Spinoff a day – Utilizzo dei LED per una miglior calibrazione dei colori nelle fotocamere
In che modo vengono calibrati i colori delle fotocamere? Grazie alle sfere di Ulbricht (o sfere integratrici), ossia globi con la superficie interna ricoperta da una patina bianca altamente riflettente che diffonde la luce in tutte le direzioni con la stessa intensità. Il risultato è un bagliore omogeneo molto potente. Quando una fotocamera viene esposta a questa luce bianca uniforme, ogni pixel del piano focale dell’apparecchio viene colpito dalla stessa lunghezza d’onda e con la stessa intensità. Pertanto la sensibilità di ogni fotorivelatore della camera viene stabilizzata fino a che l’immagine risultante riproduca il campo di luce costante della sfera.
Solitamente, per migliorare l’accuratezza dei colori in un’immagine e per risolvere eventuali problemi di rilevazione remota viene utilizzata la calibrazione radiometrica, un sistema considerato da sempre molto costoso. Grazie alla cooperazione tra lo Stennis Space Center e la Innovative Imaging and Research Corporation (I2R), una piccola azienda in Mississippi, le cose stanno cambiando.
Nel 2007 l’introduzione dei LED per illuminare le sfere integratrici come tentativo di ridurre le spese ha rivelato effettivamente la loro efficienza, la capacità di perdere meno energia rispetto ad altre fonti di luce, la loro stabilità e la durata pari a ca. 100.000 ore (più di dieci volte le lampade tradizionali). Il progetto, però, è rimasto dormiente fino al 2012, quando la presidentessa di I2R, Mary Pagnutti, ed il suo business partner Robert Ryan proposero di costruire una sfera integratrice a basso costo.
I LED, inoltre, sono in grado di creare qualsiasi colore all’interno della sfera, compresa una riproduzione molto fedele della luce solare.
Per approfondire:
Spinoff nel dettaglio [ENG]
Funzionamento delle sfere integratrici – audio [ITA]
Funzionamento sfere integratrici [ENG]
Breve storia di Friedrich Richard Ulbricht [TED]
Presentazione completa powerpoint originale in inglese, traduzione italiana a cura di Veronica Remondini.
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