È decollato questo pomeriggio alle 17:05 (UTC+2) dallo Space Launch Complex 41 della Cape Canaveral Air Force Station in Florida un razzo Atlas V a bordo del quale trova posto l’X-37B Orbital Test Vehicle 4 (OTV-4) e un gruppo di 10 CubeSat della serie Ultra Lightweight Technology and Research Auxiliary Satellite (ULTRASat) gestiti da NRO e NASA.
Subito dopo l’accensione del secondo stadio, a circa quattro minuti dal decollo, la diretta del lancio è stata interrotta, come programmato per mantenere riservati i dettagli sull’orbita e sul rilascio dell’X-37B.
La missione lanciata oggi, con il nome in codice di Air Force Space Command 5 (AFSPC-5), sancisce il quarto lancio dell’X-37B che torna a volare dopo la missione inaugurale del 2010, una missione da marzo 2011 a giugno 2012 e una da dicembre 2012 a ottobre 2014 con una durata di 22 mesi (675 giorni).
Esistono due esemplari di X-37B, ma non è dato sapere quale dei due sia stato lanciato oggi; il primo ha volato due volte (OTV-1 e OTV-3), il secondo una sola (OTV-2).
Lo spazioplano, riutilizzabile e senza equipaggio, eseguirà una missione segreta per conto dell’USAF, è stato progettato per mantenere in orbita payload per lunghi periodi di tempo prima di tornare a terra in modo completamente autonomo, atterrando su una “consueta pista per velivoli” (solitamente nella Vandenberg Air Force Base, in California).
X-37B ha una lunghezza di quasi 9 metri, un’apertura alare di 4,5 metri e un peso al decollo di circa 5000 kg. È dotato di una zona non pressurizzata che viene aperta per esporre il carico della stiva all’ambiente spaziale.
A bordo di X-37B sono ospitati diversi payload tra cui un esperimento di NASA sui materiali e un prototipo di propulsore a ioni che verrà testato in orbita prima di essere implementato sui futuri satelliti della serie AEHF (Advanced Extremely High Frequency). Non è stato fornito nessun dettaglio circa gli altri payload ed esperimenti, così come non si conosce ancora l’orbita e la durata della missione.
Stando ai lanci della missioni precedenti, X-37B potrebbe trovarsi su un’orbita compresa fra i 350 e i 400 km, con un’inclinazione di circa 40°. Sull’inclinazione del piano orbitale al momento c’è un po’ di incertezza perché si tratta del primo lancio di X-37B con una traiettoria verso nord-est (azimuth di 61°), i precedenti lanci erano sempre stati diretti in un corridoio a sud-est.
Presto comunque la comunità di appassionati e osservatori satellitari sparpagliati in tutto il mondo non tarderà a fornire dettagli che aiuteranno a determinare con più precisione l’orbita ed eventuali manovre di OTV-4 durante la missione.
I CubeSat sono stati rilasciati su un’orbita diversa da quella di OTV-4. Tra i satelliti a bordo vi era anche il LightSail-A della Planetary Society, un piccolo dimostratore tecnologico che tramite una grande vela dispiegabile mira a sfruttare la pressione solare per la propulsione. Questa prima missione avrà come obiettivo la prova del meccanismo di dispiegamento, è infatti prevista una seconda missione su un’orbita più alta nella quale si proverò la vera e propria propulsione solare.
Gli altri cubesat comprendono una serie di dimostratori tra cui un webserver, sistemi alternativi di propulsione e di comunicazione.
Dopo il rilascio dei CubeSat lo stadio superiore Centaur ha eseguito il deorbit burn per completare un rientro distruttivo in atmosfera sopra l’Oceano Indiano.
L’Atlas V era allestito nella configurazione 501, che prevede una fairing di 5,4 metri di diametro, nessun booster aggiuntivo per il core stage e 1 solo propulsore (RL10C-1) sullo stadio superiore Centaur. Si è trattato del sesto lancio di un Atlas V della serie 501, il 54° lancio di questo vettore, il 636° lancio della famiglia Atlas e la 225° missione ad utilizzare uno stadio superiore Centaur (la 202° accoppiata con un Atlas).
Il prossimo 15 luglio è previsto il lancio di un altro Atlas V con il satellite GPS IIF-10.
Qui potete trovare una breve brochure informativa sulla missione AFSPC-5, qui invece qualche dettaglio sui CubeSat.
Galleria con le fotografie del lancio.
Fonte: Spaceflight101, ParabolicArc, ULA.