Progress, disintegrata completamente al rientro
E’ finita nel migliore, e anche il più probabile, dei modi la vicenda del cargo spaziale russo Progress, in caduta ‘non controllata’ verso la Terra dal 28 aprile scorso. Al rientro nell’atmosfera, la Progress M-27 si è completamente disintegrata e i resti sono precipitati nell’Oceano Pacifico alle 4,04 – ora italiana – di questa notte.
Già da ieri, comunque, una nota della Protezione Civile e dell’ASI, nel confermare la finestra di caduta tra le 23 e le 11 di questa mattina, aveva escluso ogni rischio per il nostro Paese.
Il cargo russo era stato lanciato lo scorso 28 aprile dal cosmodromo di Baikonour per raggiungere la ISS con un carico di circa 3 tonnellate tra rifornimenti, strumentazioni scientifiche e pezzi di ricambio, ma a causa di un problema tecnico non ha mai raggiunto la Stazione ed ha iniziato il rientro a Terra in modo non controllato.
In base alle ricostruzioni dei tecnici del Comando Strategico USA, sembra che un secondo e mezzo prima del distacco tra la Progress e il terzo stadio del lanciatore – Sojuz – sia venuta meno la telemetria e quindi le informazioni sullo stato dei sistemi non siano state più ricevute.
La situazione è stata da quel momento monitorata incessantemente da ASI ed ESA, che hanno fornito senza sosta dati e informazioni aggiornate al gruppo di coordinamento appositamente costituito e composto da tecnici del Dipartimento nazionale della Protezione Civile, dell’ASI stessa, del Dipartimento dei Vigili del Fuoco, dell’ENAV, dell’ENAC, di ISPRA, del Comando Operativo Interforze e del Friuli Venezia-Giulia in rappresentanza di tutte le Regioni.
Fonte: ASI
Questo articolo è © 2006-2024 dell'Associazione ISAA, ove non diversamente indicato. Vedi le condizioni di licenza. La nostra licenza non si applica agli eventuali contenuti di terze parti presenti in questo articolo, che rimangono soggetti alle condizioni del rispettivo detentore dei diritti.