Nuovi progetti per il pad 39B
Il Kennedy Space Center (KSC) continua il suo percorso di riutilizzo e ammodernamento delle gloriose strutture che hanno fatto la storia dell’esplorazione spaziale made in USA. Un nuovo passo di questo percorso è il riutilizzo dello storico complesso Pad 39B con il programma Deployable Launch System (DLS).
Il pad 39B è una storica rampa di lancio che fa parte del complesso di lancio LC39 costruito negli anni 60 per il programma Apollo. Infatti il primo utilizzo del complesso 39 si è avuto nel 1967 con il lancio della missione Apollo 4 (missione senza equipaggio umano) dalla rampa 39A. L’unica missione con equipaggio a partire dal pad 39B è stata la missione Apollo 10 che però ha visto partire anche la missione conclusiva del programma Apollo-Souyz nel luglio del 1975.
Conclusa l’era Apollo il complesso è stato convertito per l’uso con il successivo programma Space Transportation System (STS) e il pad 39B ha avuto il suo triste debutto nel 1986 con il lancio della sfortunata missione STS-51L conclusasi con la distruzione dell’orbiter Challenger e la conseguente morte dell’equipaggio. In seguito l’ultimo utilizzo di questo pad è stato come supporto alla missione di servizio a Hubble nel maggio del 2009, in quel occasione il pad ha ospitato l’eventuale missione di soccorso denominata STS-400 che fortunatamente non è dovuta partire. In questo frangente erano già in corso i lavori di conversione per l’uso del complesso per il successivo programma Constellation che poi non ha visto la luce e l’unico lancio effettuato è stato quello di test di Ares 1-X nell’ottobre del 2009.
Concluso il programma STS e cancellato il programma Constellation, la direzione del KSC ha deciso di aprire ai privati l’uso delle sue strutture che altrimenti resterebbero per gran parte inutilizzate e trasformarsi in questo modo da semplice base della flotta degli orbiter a spazioporto multiruolo. In quest’ottica si colloca l’accordo con SpaceX per l’utilizzo del pad 39A che nel frattempo è stato modificato e reso adatto all’uso del vettore Falcon Heavy della ditta californiana. Altri accordi riguardano la gestione in loco per il lancio dei nuovi mezzi spaziali (siano essi capsule come Orion e CST-100 o spazioplani come X-37) e l’utilizzo commerciale della Shuttle Landing Facility (SLF), la lunga pista di atterraggio realizzata per la flotta di navette del programma STS.
Il pad 39B era destinato invece a servire il programma Space Launch System di NASA e, come per il gemello, si sono intrapresi dei lavori per portarlo alla condizione di “clean pad” ossia una rampa di lancio pulito senza infrastrutture specifiche per il vettore come invece era per il programma STS. La torre di servizio per SLS sarà invece integrata nella piattaforma mobile di servizio dedicata specificatamente a questo vettore.
Visto il programma piuttosto scarno di lanci del nuovo programma di esplorazione della NASA (primo lancio previsto nel tardo 2017), la dirigenza del KSC ha pensato di non lasciare sotto-utilizzato lo storico pad 39B e ha ideato il programma Deployable Launch System (DLS) dedicato a vettori di piccola taglia con spinte inferiori alle 90 tonnellate.
Conosciuto informalmente con il nome di “Launch Pad in a Box” il programma prevede la fornitura di tutti i servizi necessari a questa classe di vettori a partire dall’assemblaggio nel Vehicle Assembly Building (VAB) fino al rifornimento tramite la storica Hypergol Oxidizer Facility del complesso LC-39, passando attraverso un nuovo schermo di protezione dai gas incandescenti che si sviluppano al lancio. Tutto ciò verrebbe fornito tramite una piattaforma mobile consentendo così un rapido dispiegamento per il lancio e un altrettanto rapido disimpegno della rampa una volta effettuato il lancio.
Le infrastrutture del KSC permettono di supportare diversi tipi di preparazione attraverso l’integrazione in verticale presso il VAB prima del trasporto al complesso di lancio tramite un apposito trasportatore. Il progetto DLS in particolare prevede l’utilizzo dell’Transfer Aisle del VAB e utilizzerà un sistema universale di fornitura dei propellenti (Universal Propellant Servicing System o UPSS) con linee di rifornimento per ossigeno e metano liquidi, prevedendo la possibilità di fornire servizi a sistemi di lancio composti da un massimo di 3 stadi e l’opzione per espandere la riserva di propellenti tramite container commerciali standard. Il sistema UPSS sarà anche adattabile all’utilizzo di altri propellenti come idrogeno liquido o kerosene.
Ovviamente le installazioni saranno a disposizione sia di NASA che per gli operatori commerciali, fornendo a questi l’opportunità di utilizzare lo storico e famoso impianto e sfruttando quindi l’esperienza e la professionalità del personale del KSC. Al momento non si sa quanti privati abbiano fatto richiesta e pianificato campagne di lancio tramite il DLS.
Il programma è iniziato formalmente già nel 2014 con l’assegnazione del contratto di progettazione alla Jones Edmunds and Associates Inc. e il successivo contratto di realizzazione alla Frazier Engineering Inc. che prevede la conclusione per il giugno del 2015. I lavori di costruzione sono localizzati presso la vecchia Hypergol Oxidizer Facility (J7-0490) e includono la demolizione di alcune infrastrutture precedenti e la costruzione di quelle nuove. Secondo gli uffici del KSC lo stato di avanzamento dei lavori è arrivato al 73 % di completamento, specificando che sono state scavate le canalette e posate le condotte dei cavi per la Communication Box. I lavori continuano con l’installazione delle testate e delle condotte sotterranee, mentre è già terminata la demolizione dei vecchi servizi e delle vecchie condotte d’acqua.
Nel frattempo i lavori procedono anche nelle strutture amministrative dello spazioporto, altro campo di sviluppo di servizi ai privati; si tratta del programma di ammodernamento per il futuro conosciuto come Central Campus che procederà per fasi successive. La tappa principale della “Phase 1” è già stata confermata e anzi è già iniziata con l’arrivo sul posto dei pali per le fondazioni destinate all’ultra-moderno Headquarter Building, una struttura di 7 piani da 18500 metri quadrati progettato per ospitare fino a 500 persone.
Fonte: NasaSpaceFlight
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