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L+159, L+160: Scott il Vampiro

Samantha Cristoforetti aon alcune attrezzature di laboratorio per la ricerca sull'uomo. Credit: ESA/NASA

Samantha Cristoforetti aon alcune attrezzature di laboratorio per la ricerca sull'uomo. Credit: ESA/NASA

Dal Diario di bordo di Samantha Cristoforetti (nota scritta il 05/05/2015):

Avamposto Spaziale ISS. Orbita Terrestre—Giorni di missione 159 e 160 (1–2 maggio 2015)—Venerdì è stata una di quelle giornate in cui le visite periodiche al bagno sono un po’ più complicate del solito… era arrivato il momento di un’altra raccolta delle urine delle 24 ore, seguita sabato mattina da un prelievo di sangue, questa volta con “Scott il Vampiro” che mi ha aiutata a riempire sette provette di sangue.

Queste raccolte erano in supporto all’esperimento Cardio-Ox, di cui ho parlato nell’ultima nota del diario, e anche dei progetti “Biochemical Profile” [profilo biochimico—N.d.T.] e “Repository” [archivio—N.d.T.] del Johnson Space Center.

I progetti non sono esperimenti veri e propri, ma mirano piuttosto a fornire dati che possono potenzialmente supportare una varietà di ricerche, sia presenti che future, sull’adattamento umano al volo spaziale.

“Biochemical Profile” analizza dei campioni di urina e sangue alla ricerca di un certo numero di proteine e sostanze chimiche, che sono conosciute come indicatori significativi dello stato metabolico del corpo (biomarcatori): viene creato un database e i dati possono essere forniti ai ricercatori che li richiedono in supporto ai loro studi.

“Repository” è un’idea simile, ma con un occhio al futuro. I campioni di sangue e urina vengono raccolti e conservati a lungo termine in condizioni controllate, e saranno resi disponibili in futuro ai ricercatori che presenteranno argomentazioni valide per ottenerli. In futuro gli scienziati saranno in grado di analizzare quei campioni con metodi di indagine più avanzati e potranno perfino essere interessati a biomarcatori che oggi sono ancora sconosciuti!

Ho concluso la mia raccolta delle urine delle 24 ore sabato mattina con la prima visita al bagno, ma tre ore dopo la prima colazione ho riempito un’altra provetta, insieme con un campione di saliva, per l’esperimento italiano Bone/Muscle Check [controllo delle ossa/muscoli—N.d.T.], che cerca di valutare l’analisi dei campioni di saliva come metodo per quantificare la riduzione della massa ossea e muscolare. Se si possono trovare dei marcatori affidabili nella saliva, non si deve contare solo su prelievi di sangue molto più invasisi e che richiedono tempo!

Nella foto potete vedere alcune delle nostre attrezzature di laboratorio per la ricerca sull’uomo, fra cui il sacchetto per la raccolta dell’urina. Come potete immaginare, fare pipì in un contenitore non funzionerebbe molto bene quassù. Ricordo di avere provato un nuovo tipo di adattatore femminile nel mio primo volo parabolico quasi esattamente 5 anni fa—nella cabina dell’aereo a ZeroG, ma all’interno di una tenda speciale!

Confesserò anche di avere portato con me a Bajkonur alcuni dispositivi di raccolta delle urine e averli usati per fare pratica prima del lancio. Alla fine, ci sono due cose con cui volete davvero avere molta familiarità quando state per essere lanciati nello spazio: la vostra astronave e tutto quello che ha a che fare con l’uso della toilette!

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS. Leggi il Diario di bordo di Samantha Cristoforetti e l’introduzione.

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