L’agenzia spaziale degli Emirati Arabi Uniti (UAE Space Agency)
L’agenzia spaziale degli Emirati Arabi Uniti (UAE Space Agency) nasce nel luglio 2014 a seguito di un decreto della legge federale n. 1 del 2014 rilasciato dal presidente degli UAE (United Arab Emirates), Khalifa Bin Zayed Al Nahyan.
Con l’istituzione della loro agenzia spaziale, gli Emirati Arabi Uniti puntano a diventare leader nell’esplorazione spaziale e con questo ad ispirare le future generazioni per il beneficio proprio e dell’intera umanità. Inoltre, preparando generazioni di professionisti altamente capaci e sviluppando ricerche e collaborazioni in campo spaziale ci saranno ricadute positive per l’economia nazionale (che vedrà una maggiore diversificazione) con un occhio di riguardo anche allo sviluppo sostenibile.
Sono stati inoltre fissati quattro obiettivi strategici, il primo dei quali riguarda l’organizzazione e lo sviluppo del settore spaziale, che dovrà eguagliare gli standard internazionali e servire gli interessi nazionali. Per fare ciò è stata creata una struttura legale e di regolamentazione specifica per il settore spaziale che definisce i poteri concessi alla UAE Space Agency.
Il secondo obiettivo è quello di promuovere e supportare la ricerca scientifica e l’innovazione. In questo caso è stata istituita un’organizzazione interna per gestire, coordinare, supportare e finanziare i progetti e le missioni spaziali. È stato inoltre istituito un comitato scientifico a carattere consultivo con il compito di indirizzare i vari programmi spaziali nazionali e di allacciare collaborazioni con agenzie locali e internazionali per assicurare le conoscenze necessarie a supportare il settore spaziale degli Emirati.
Il terzo obiettivo è quello di attrarre e preparare delle figure quadro nazionali che diverranno i pionieri nel campo della scienza spaziale. Corsi e programmi scolastici mireranno ad allevare talenti nazionali nelle università locali e internazionali specializzandoli in studi scientifici correlati con lo spazio. Verrà anche messa a punto una strategia di pubbliche relazioni e di comunicazioni per rafforzare il supporto pubblico ai programmi dell’agenzia spaziale e per incrementare la popolarità dell’industria spaziale presso la popolazione.
Il quarto obiettivo strategico è quello di assicurare che tutti i servizi dell’agenzia spaziale siano in accordo con gli standard internazionali in fatto di qualità, efficienza e trasparenza. In questo caso è stata creata un’organizzazione interna per gestire e coordinare il progetto e lo sviluppo di sistemi di valutazione delle prestazioni.
Come presidente della UAE Space Agency è stato nominato il Dr. Khalifa Mohammed Thani Al-Romaithi. Laureato in amministrazione scientifica e fotogrammetria, ha ottenuto un master in osservazioni terrestri e in scienza delle informazioni geografiche presso l’ITC (International Institute for Geo-Information Science and Earth Observation) in Olanda ed il dottorato di ricerca in Geomatica presso la UTM University in Malesia. Prima dell’incarico di presidente dell’agenzia spaziale ha ricoperto alte cariche governative per le quali erano richieste eccellenti doti di leadership.
Il direttore generale è invece il Dr. Mohamed Nasser Al Ahbabi. Laureato negli USA con master e dottorato di ricerca nel Regno Unito tutti nel campo delle tecnologie di comunicazione e informazione (ITC), ha pubblicato oltre 20 articoli scientifici sul tema e ha diretto numerosi progetti strategici nel campo ITC per il governo degli Emirati. Prima di diventarne direttore generale, Mohamed Nasser Al Ahbabi ha avuto la responsabilità di progettare e creare l’agenzia spaziale stessa.
Gli investimenti degli Emirati Arabi in tecnologie spaziali hanno già superato i 5,5 miliardi di dollari e comprendono la proprietà di 7 satelliti. Due di questi, YahSat 1A e 1B realizzati dall’azienda europea EADS e lanciati rispettivamente nel 2011 da un Ariane 5 e nel 2012 da un Proton-M, appartengono alla compagnia Al Yah Satellite Communications (Yahsat) che si occupa di trasmissioni satellitari televisive e dati ed è stata la prima compagnia in Medio Oriente e Africa ad offrire servizi satellitari multiuso.
Altri tre satelliti, Thuraya 1, 2 e 3 realizzati dall’americana Boeing e lanciati rispettivamente nel 2000, 2003 e 2008 utilizzando il razzo Sea Launch Zenit 3SL, appartengono alla Thuraya Satellite Telecommunications Company che si occupa di comunicazioni telefoniche satellitari ed è stato il primo operatore satellitare fondato negli Emirati Arabi, nel 1997.
Gli altri due satelliti, DubaiSat-1 e 2, sono stati realizzati in casa dallo EIAST (Emirates Institute for Advanced Science & Technology) con l’aiuto dell’azienda sudcoreana Satrec Initiative. EIAST è un centro creato nel febbraio 2006 che impiega ingegneri, analisti ed esperti che hanno il compito di portare gli UAE verso la leadership internazionale nei campi delle scienze e delle tecnologie. I satelliti sono stati lanciati rispettivamente nel 2009 e nel 2013 con il razzo Dnepr ed appartengono all’azienda Dubai Sat che si occupa di osservazioni e mappature terrestri.
Un terzo satellite della serie, chiamato Khalifa Sat, è in fase di sviluppo presso lo EIAST con il lancio previsto nel 2017 per mezzo del razzo giapponese H-2A. Una volta in orbita sarà il più avanzato satellite realizzato negli Emirati (ed il primo completamente sviluppato in patria), capace di riprendere immagini della superficie terrestre con risoluzione di 70 cm.
Dallo scorso aprile EIAST è stato assorbito in un centro ancora più ambizioso, il Mohammed bin Rashid Space Centre (MBRSC). Quest’ultimo avrà un ruolo strategico nell’ispirare le innovazioni scientifiche, il miglioramento tecnologico e lo sviluppo sostenibile in tutti gli Emirati Arabi Uniti. In questo centro si sta preparando una sonda marziana chiamata Mars Hope che partirà alla volta del pianeta rosso nel 2020 per raggiungerlo l’anno successivo.
Sempre quest’anno, oltre alla creazione del MBRSC, la UAE Space Agency ha firmato un’intesa di collaborazione con l’agenzia spaziale del Regno Unito e con il CNES (Centre national d’études spatiales) francese.
Fonte: Governo degli Emirati Arabi Uniti
Ove non diversamente indicato, questo articolo è © 2006-2024 Associazione ISAA - Leggi la licenza. La nostra licenza non si applica agli eventuali contenuti di terze parti presenti in questo articolo, che rimangono soggetti alle condizioni del rispettivo detentore dei diritti.