Il sistema di navigazione della sonda Rosetta ha presentato un malfunzionamento in seguito ad un passaggio dentro la polvere della cometa 67P, ed è stato necessario sospendere le attività scientifiche e porre il veicolo in safe mode.
Il flyby è avvenuto lo scorso 28 marzo, ad una distanza di circa 14 chilometri; il crescente volume di vapor d’acqua e particelle di polvere che la cometa emette avvicinandosi sempre più al sole ha confuso i sensori che Rosetta impiega per localizzare nel cielo le stelle più luminose e determinare così il proprio assetto rispetto alla Terra ed al Sole. In pratica la sonda ha scambiato alcune particelle di polvere per stelle (diverse centinaia nel corso di alcune ore), ed è divenuta incapace di orientarsi. Per fortuna sono presenti a bordo altri sistemi di navigazione, e le loro letture incongruenti con quelle degli “star trackers” hanno indotto il safe mode.
Questa situazione è perdurata sino al 30 marzo, quando i tecnici di Darmstadt hanno ripristinato le normali operazioni. Tuttavia, le attività scientifiche sono ancora ferme, mentre gli scienziati valutano le implicazioni di quanto accaduto. Oltre al citato problema allo star tracker, Rosetta ha anche sofferto di rallentamenti e deviazioni nel suo percorso dovuti all’azione delle particelle emesse dalla cometa sui suoi grandi pannelli solari, che hanno involontariamente funzionato come vele.
Le osservazioni scientifiche dovrebbero riprendere gradualmente nei prossimi giorni, ma è probabile che per i prossimi flybies i tecnici optino per un approccio più conservativo in modo da non mettere a repentaglio la sonda. In questo senso il peggio deve ancora venire: il perielio dell’orbita di 67P sarà a metà agosto, ma l’attività cometaria continuerà a crescere sino a settembre.