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I cubesats che voleranno su SLS

Anello di dispiegamento cubesats di SLS (copyright NASA)

Il debutto del nuovo vettore di NASA sarà l’occasione per portare nello spazio ben 11 cubesats, molti dei quali destinati allo spazio profondo. L’agenzia americana ha già dato il via al processo di selezione, e tre progetti governativi sono già stati approvati. Si tratta di oggetti con una massa di circa 15 chilogrammi, ed un volume di sei unità-base. Nessun cubesat è mai stato dispiegato nello spazio profondo, e NASA spera di poter raccogliere preziosi dati scientifici a costi relativamente contenuti. I piccoli satelliti saranno alloggiati in uno speciale adattatore ad anello che collegherà la capsula Orion (disabitata per il volo di prova) e lo stadio superiore di SLS (si veda immagine di apertura, copyright NASA).
La prima missione approvata è denominata Lunar Flashlight: il cubesat dovrà portarsi in orbita polare lunare, manovrando per mezzo di una vela solare di circa 80 metri quadrati. La vela fungerà anche da specchio riflettente per illuminare con luce solare il fondo dei crateri del polo sud lunare, da una altezza di meno di 40 chilometri. La speranza è di confermare la presenza di ghiaccio sul fondo dei crateri permanentemente al buio.
La seconda missione è BioSentinel, un cubesat che ospiterà 3 diversi ceppi di lievito e, per 18 mesi, monitorerà gli effetti delle radiazioni dello spazio profondo sul DNA, in vista di future esplorazioni umane a lungo raggio. Secondo NASA, sarà la prima volta dal lontano 1972 che degli esseri viventi lasceranno l’orbita terrestre.
Infine, ha ottenuto il via libera la missione NEA Scout, il cui cubesat, sempre grazie ad una vela solare, si dovrà avvicinare ad un asteroide di meno di 50 metri di diametro, per poi fotografarlo da una distanza di circa un chilometro. La missione avrà una durata di due anni e mezzo, e dovrà anche validare le potenzialità di manvora di un così piccolo veicolo a grande distanza dalla Terra. Purtroppo le dimensioini di un cubesat sono tali da non consentire l’installazione di una grossa antenna per la trasmissione dati, cosa questa che limita fortemente l’impiego dei cubesats nello spazio profondo.
Oltre a queste tre missioni, NASA ha annunciato due ulteriori candidati cui sono stati assegnati circa otto milioni di dollari di finanziamento.
La Morehead University ha proposto Lunar ICeCube: il satellite dovrebbe raggiungere l’orbita lunare e cercare acqua sotto forma solida, liquida o gassosa. Skyfire, di Lockheed Martin dovrebbe invece effettuare un flyby lunare per testare strumentazione a basso costo per l’analisi della superficie selenica (e, in prospettiva, marziana) con il fine di identificare potenziali luoghi di atterraggio.
Il resto dei posti disponibili verrà attribuito in base agli esiti di un “torneo” ad eliminazione dei vari teams proponenti. Ai vincitori andranno cinque milioni di dollari ciascuno.

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