Problemi allo Spazioporto di Vostochny

Il messaggio al Presidente Putin. image copyright: Amurskaya Pravda

Il sito siberiantimes.com riferisce di una clamorosa protesta messa in atto dai lavoratori presso il cantiere del nuovo spazioporto russo, i quali sarebbero senza stipendio da diversi mesi.
I più di cinquecento operai hanno scritto un messaggio a caratteri cubitali sui tetti dei loro alloggiamenti, destinandolo nientemeno che al Presidente Putin. Il testo recita: “Caro Vladimir Putin! Lavoriamo da quattro mesi senza stipendio! Salva i lavoratori! Vogliamo lavorare!”
Foto dell’appello sono state inviate ad alti funzionari della zona, incluso il governatore della regione Amur, agli editori dei giornali locali ed all’ufficio del Presidente. Questa iniziativa arriva solo una settimana dopo che 26 lavoratori dell’azienda Stroyindustriya hanno iniziato uno sciopero della fame sempre per denunciare il mancato pagamento degli stipendi.
Il cantiere del complesso Vostochny ha già subito numerosi rallentamenti, secondo alcuni portati da corruzione e mancanza di finanziamenti. La Pacific Bridge-Building Company è stata una delle prime aziende a lavorare allo spazioporto nel 2012, ma si trova ora sull’orlo della bancarotta, con un debito verso i soli dipendenti di circa 100 milioni di rubli (quasi due milioni di euro). La compagnia ha già ricevuto dal committente principale, Dalspetsstroy, la ragguardevole cifra di 200 milioni di rubli, ma di questa somma non è arrivato nulla al personale dipendente. Al proposito, lo scorso 8 aprile è stata avviata una indagine da parte della magistratura. Dal canto loro, i vertici di Pacific Bridge-Building Company si difendono lamentando mancanza di sostegno da parte del Cremlino. In seguito al citato sciopero della fame, Dmitry Rogozin, vicePrimo Ministro, ha immediatamente sbloccato i pagamenti per i dipendenti di Stroyindustriya, mentre i 500 di Pacific Bridge-Building non riuscirebbero a farsi ascoltare.
Il nuovo cosmodromo avrà una superficie complessiva di circa 550 chilometri quadrati, e darà lavoro ad un massimo di 25mila persone.  Secondo i progettisti si tratterà di una “città dello spazio scientifica e turistica unica nel suo genere, con un design originale ed un paesaggio curato”
Il primo lancio (un Sojuz 2) dovrebbe avvenire entro dicembre. Purtroppo, delle 273 unità che avrebbero dovuto essere pronte entro marzo, solo 81 sono già operative. I ritardi accumulati si accompagnano a gravissimi indizi di corruzione ed appropriazione indebita: la Corte dei Conti russa ha denunciato una sovrastima dei costi di ben 180 milioni di dollari.
In un recente incontro con Putin ed Igor Komarov (direttore di Roscosmos), Rogozin ha affermato che i progressi ci sono, e che i termini di consegna verranno rispettati.

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Paolo Actis

Paolo ha collaborato con AstronautiNEWS dal maggio 2008 al dicembre 2017