Il razzo Falcon 9 dell’azienda americana Space X si è schiantato ieri mentre tentava la manovra di atterraggio sulla piattaforma galleggiante ASDS (Autonomous spaceport drone ship) nell’Oceano Atlantico. Il Falcon 9 era di rientro dalla Stazione Spaziale Internazionale (ISS), dove aveva appena consegnato tramite la capsula Dragon un carico di rifornimenti.
E’ la seconda volta in pochi mesi che il Falcon 9 fallisce l’atterraggio. Lo scorso 10 gennaio il razzo era esploso a pochi metri dall’ASDS a causa di un inaspettato problema al sistema idraulico di stabilizzazione. Nel caso di ieri, invece, il razzo si è avvicinato all’ASDS a velocità troppo elevata, non riuscendo a mantenere un assetto stabile.
Anche se siamo di fronte a due incidenti gravi, il sistema di atterraggio dei Falcon 9 è ancora in fase di test. La possibilità di riutilizzare il razzo, ha più volte ripetuto il fondatore e CEO di SpaceX Elon Musk «è una tecnologia che potrebbe tagliare di molto i costi del volo spaziale». Per questo l’azienda prosegue, nonostante i due incidenti, le simulazioni e il programma di collaudo.
Il prossimo lancio di SpaceX è previsto per il 22 giugno, quando un Falcon 9 porterà di nuovo sulla ISS la capsula Dragon per i rifornimenti. Attualmente l’azienda è una delle principali contractor della Nasa: con l’agenzia americana Space X ha firmato un contratto da 1,6 miliardi di dollari per 12 missioni di rifornimento della ISS con il Dragon.