Arriva la nuova stagione scientifica in Concordia
In Antartide, la regione più remota ed estrema del pianeta, la stazione di ricerca franco-italiana Concordia si sta preparando per l’arrivo dell’inverno e di una nuova stagione scientifica.
Concordia è considerato da molti il modello di futuri avamposti su Marte o sulla Luna; ma sopratutto, a parte la presenza di gravità, le condizioni che l’equipaggio affronta sono simili a quelle delle missioni spaziali, in particolare il completo isolamento e l’assenza di luce naturale. Con l’inizio dell’inverno inoltre, il team ora in Antartide dovrà sopravvivere a sei lunghi mesi, di cui quattro al buio perché in questa stagione il Sole non sorge mai sopra l’orizzonte, facendo tuttavia avanzare i numerosi esperimenti scientifici condotti in diverse discipline, che potranno anche “contribuire alla preparazione della forse più grande avventura della storia: un volo con equipaggio su Marte “, secondo le parole entusiastiche di David Vaughan, direttore del British Antarctic Survey. Principalmente, tuttavia, gli studi sono finalizzati alla preparazione di astronauti per missioni di lunga durata.
A febbraio l’ESA ha inoltre infatti firmato un accordo con l’ente scientifico polare britannico per eseguire due dei cinque esperimenti Concordia insieme alla loro stazione Halley VI. La cooperazione fra le due basi verrà in seguito estesa se l’esito di questo test collaborativo si rivelerà positivo. L’equipaggio di Halley VI sperimenta infatti le stesse condizioni estreme di Concordia (isolamento, assenza di luce, etc), ma trovandosi al livello del mare, la pressione dell’aria è diversa (normale in Halley e ridotta in Concordia). Per cui, nonostante gli esperimenti svolti nelle due stazioni siano gli stessi, i dati raccolti possono essere diversi a causa del fattore pressione e i risultati verranno quindi messi a confronto e analizzati per comprendere meglio le reazioni del corpo degli astronauti durante le loro missioni nello spazio.
Nel corso dei prossimi sei mesi, i team di Halley e Concordia terranno un video-diario di bordo e le loro interazioni sociali verranno monitorate da un software che elaborerà i dati sullo stato mentale di un individuo. Nonostante infatti i membri dell’equipaggio dichiarino normalmente di sentirsi bene, è utile avere un secondo feedback, più oggettivo, in vista dello studio e della pianificazione di attività umane maggiormente complesse come EVA, manutenzione e attracco di veicoli spaziali. Il software disposto a questo monitoraggio funziona analizzando piccole variazioni d’intonazione e l’uso della grammatica, come pure la frequenza di comunicazioni tra membri per comprendere lo stato di salute mentale ed emotiva delle persone. L’altro esperimento, Eye and Sleep, condotto in entrambi i siti è volto a esaminare come gli occhi e il sonno si adattano a quattro mesi di buio esterno e d’illuminazione artificiale.
Oltre a ricerche scientifiche nel campo astronomico, geologico e sismico, altri esperimenti verranno condotti in particolare nell’ambito della fisiologia umana, per studiare metodi di sopravvivenza in questo tipo di condizione estrema, del tutto simile all’ambiente spaziale. La vita in Concordia, che si trova su un altopiano a 3200m sopra il livello del mare e dove vivono circa tredici persone, comporta infatti: completo isolamento, assenza di luce solare e pressione atmosferica ridotta.
A questo fine, un medico sponsorizzato dall’ESA, Beth Healey, sarà quest’anno impegnato a monitorare i cinque esperimenti finalizzati nello specifico allo studio di missioni di lunga durata.
Fra questi esperimenti, oltre ai due precedentemente menzionati, ricordiamo il Confinement and Isolation on Blood pressure regulation in Antarctica (CIBA), dove ai membri di Concordia verrà misurata la pressione sanguigna ogni mattina, in tre sessioni da 35 giorni l’una e in alcuni momenti per 24 ore consecutive, per appunto verificare gli effetti dell’isolamento sulla pressione.
Gli effetti a livello cognitivo e cerebrale di lunghi periodo di isolamento verranno invece investigati nell’esperimento chiamato Crew Cohesion Dynamics and related Neurostructural, Cognitive, and Physiologic Changes During a one-year Antarctic Winter-Over Mission, in cui saranno performati scan cerebrali prima e dopo l’anno trascorso dai membri dell’equipaggio in Antartide.
Fonte: ESA
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