Gli astronauti NASA voleranno sulle Sojuz almeno fino al 2019
La NASA ha inviato una nuova richiesta formale per l’acquisto di 6 ulteriori voli Sojuz per i propri astronauti e successiva all’estensione dello scorso anno.
L’estensione del contratto firmata nel 2014 già posticipava di un ulteriore anno l’entrata in servizio delle capsule “made in USA”, attualmente sotto contratto per il trasporto verso la ISS di astronauti americani o di partner internazionali.
La nuova richiesta di acquisto, inviata all’Agenzia Russa Roscosmos, copre i fabbisogni di trasporto della NASA fino alla primavera del 2019.
Come nei precedenti contratti l’acquisto comprende, oltre al volo, anche i servizi di addestramento, recupero e ricerca e soccorso dei propri astronauti.
Nel contratto attualmente in essere NASA sta pagando i sedili 76 milioni di dollari ciascuno ed è prevedibile che il costo per le due future estensioni del contratto possa sensibilmente aumentare.
Attualmente i primi voli delle capsule di SpaceX e Boeing sono previste per la fine del 2017 ma nel budget richiesto da NASA al Congresso per il 2016 è stato specificato che se gli stanziamenti per il progetto non aumenteranno almeno del 50% rispetto a quelli di quest’anno, arrivando a 1,2 miliardi di dollari, tale data sarà fortemente a rischio.
Nella richiesta è comunque specificato che l’acquisto di questi ulteriori voli è necessario per garantire la continuità nella permanenza in orbita di personale NASA e solo quando i mezzi privati avranno raggiunto e certificato l’affidabilità richiesta potranno subentrare alla capsula Russa. Se questo traguardo dovesse essere raggiunto prima del termine di questo contratto i voli Sojuz rimanenti potranno essere utilizzati come backup o per incrementare l’attività in orbita sulla ISS.
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