ULA rivelerà i dettagli sul nuovo Atlas V allo Space Symposium 2015
La United Launch Alliance (ULA), azienda che si occupa della fornitura di veicoli spaziali e servizi di lancio per il Governo degli Stati Uniti e in particolare per la NASA, ha completato la nuova versione del razzo Atlas V e prevede di svelarne i dettagli in occasione dello Space Symposium, uno dei principali eventi del settore aereospaziale, che si svolgerà il prossimo 13 Aprile a Colorado Springs, Colorado.
Già lo scorso Settembre al National Press Club di Washington, il CEO di ULA, Tory Bruno, aveva annunciato ufficialmente la partnership con Blue Origin, società aerospaziale creata dal fondatore di Amazon, Jeff Bezos. Questa collaborazione ha portato allo svilippo di un nuovo motore, il BE-4, che verrebbe a sostituire sull’Atlas V l’attuale RD-180 a singolo stadio, di fabbricazione russa.
Il lanciatore Atlas V è un ELV (Expendable Launch Vehicle), un veicolo di lancio non riutilizzabile. Il primo Atlas V è stato lanciato il 21 agosto 2002 e da allora cinquantuno lanci con Atlas V sono stati effettuati con successo fino ad ora, fatta eccezione per una anomalia ad un lancio nel 2007.
Fra le specifiche già annunciate del nuovo motore, il BE-4 avrà come caratteristica il fatto di consumare metano. Poiché il gas naturale liquefatto è meno denso del cherosene che invece è usato nel l’RD-180, un razzo con motore BE-4-a richiede di conseguenza serbatoi più grandi di quelli utilizzati finora sull’Atlas V.
Evidentemente, questa e altre proprietà hanno richiesto un aggiornamento ed alcuni cambiamenti sostanziali nel lanciatore ULA. Fra questi, sono previsti l’adattamento del propulsore e, a causa appunto della differenza di densità del combustibile, un serbatoio più grande. Con il diverso combustibile, anche la spinta che il nuovo motore produrrà sarà maggiore rispetto al RD-180, per cui sono necessarie anche modifiche di tipo informatico al software, per gestirne performance e tempistiche nuove. Oltre a ciò, per l’utilizzo di metano, ULA probabilmente dovrà anche modificare l’impianto idraulico di una delle rampe di lancio.
Dal punto di vista finanziario, invece, fra i vantaggi del BE-4 ci sarà sicuramente una riduzione dei costi di lancio, anche se lo sviluppo di un nuovo motore può arrivare a costare circa 1 miliardo di dollari.
Tutti questi cambiamenti, ha dichiarato Bruno, saranno completati entro fine anno e i dettagli appunto verranno annunciati tra qualche mese.
Per maggiori informazioni sul BE-4, la scheda tecnica realizzata da Blue Origin:
Fonte: Spacenews
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