L+46, L+47: Preparare ATV-5 per l’ultimo viaggio
Dal Diario di bordo di Samantha Cristoforetti (nota scritta il 10/01/2015):
Avamposto Spaziale ISS. Orbita Terrestre—Giorni di missione 46 e 47 (8–9 gennaio 2015)—In fondo non abbiamo in programma di lavorare qui sulla Stazione Spaziale in questo fine settimana, tranne che per le consuete attività di pulizia. Come potreste avere sentito, il veicolo di rifornimento Dragon non è ancora arrivato qui, quindi non ci stiamo affrettando a portare fuori del materiale urgente e iniziare il lavoro scientifico. La buona notizia è che ora è in volo. Hurrah e congratulazioni!
Quindi domani Butch e io avremo una sessione finale di addestramento a bordo per prepararci a catturare Dragon lunedì. Martedì entreremo e inizieremo un impegnativo periodo di alcune settimane di intenso lavoro scientifico e logistico, prima di rimandare indietro Dragon alla fine della sua missione. Anche la missione di ATV-5 terminerà il mese prossimo e quello è naturalmente un grosso veicolo da caricare.
Per la maggior parte del suo tempo a bordo è rimasto piuttosto vuoto, come suggerito da considerazioni sul centro di massa nel caso di un distacco d’emergenza. Fortunatamente nelle scorse settimane abbiamo avuto il permesso di trasferire progressivamente sempre più spazzatura nell’ATV, cosa che ha liberato molto spazio nel nostro modulo di stivaggio, il PMM, e reso molto più facile trovare le cose lì dentro! In effetti, lo sfortunato incidente della missione Orb-3 in ottobre non ha rappresentato soltanto la perdita del cargo, ma ha anche significato che abbiamo un bel po’ di spazzatura in più a bordo che altrimenti ora non ci sarebbe.
Ieri Butch e io abbiamo installato delle piastre adattatrici sopra i compartimenti di stivaggio pieni sulle pareti dell’ATV—altri sacchi di spazzatura saranno assicurati a questi adattatori, in modo da riempire il volume interno il più possibile. Come potete vedere nella foto, sta iniziando ad apparire un po’ come il lavoro in una grotta lì dentro, è piuttosto divertente!
Giovedì ho lavorato ancora con le Spheres per la maggior parte della giornata—potete trovare di più sulle Spheres nella nota del diario L+23. Le finali delle competizioni ZeroRobotics si stanno avvicinando rapidamente (buona fortuna!), ma questa è stata in realtà una serie di sessioni di test utilizzando per la navigazione uno smartphone con la sua fotocamera collegato a una delle Spheres.
Ho lavorato un po’ anche con i nostri dosimetri acustici, effettuando misurazioni di 24 ore dei livelli di rumore in posizioni specifiche della ISS. Prima tutti portavamo con noi un dosimetro personale per un periodo di 24 ore, quindi avevamo un grosso microfono attaccato al nostro collare. Molto elegante!
Il luogo più rumoroso sulla Stazione è di gran lunga nelle immediate vicinanze del tapis roulant T2 quando qualcuno ci sta correndo sopra, specialmente un corridore veloce. Ecco perché c’è la raccomandazione di indossare dei tappi per le orecchie ogni volta che corriamo: abbiamo dei tappi per le orecchie fatti su misura, dotati di auricolari che ci proteggono dal rumore del tapis roulant e allo stesso tempo ci permettono di ascoltare della musica mentre ci alleniamo.
Oltre ai dosimetri, nelle scorse settimane di vacanza siamo stati incaricati di diverse attività che devono essere svolte periodicamente per monitorare l’ambiente della ISS e l’equipaggiamento. Un giorno Terry, Butch e io siamo passati sistematicamente attraverso tutti i moduli: Terry verificava le condizioni dei nostri equipaggiamenti di emergenza (le maschere a ossigeno e gli estintori posizionati lungo tutta la ISS); Butch prelevava campioni di acqua dalle condutture di raffreddamento; e io misuravo la velocità del flusso d’aria attraverso le griglie di ventilazione, che a terra analizzano per stabilire se ci siano eventuali ostruzioni o intasamenti dei filtri.
Immagino che sia come l’ispezione periodica della vostra auto, eccetto che la ISS è infinitamente più complessa e non possiamo portarla in un garage per farla riparare!
Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS. Leggi il Diario di bordo di Samantha Cristoforetti e l’introduzione.
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