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In vista della Ministeriale ESA 2014

Credits: ESA

ESA Ministerial Council 2014 I Ministri responsabili per le attività spaziali di 20 nazioni Europee e del Canada si riuniranno il 2 dicembre 2014  per stabilire i piani futuri dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA).

La riunione si terrà nel solo giorno di martedì 2 dicembre 2014 presso il New Congress Centre Kirchberg (NCCK) del Lussemburgo a partire dalle ore 09:00 ora italiana e si protrarrà, con vari appuntamenti, fino alle 21:00.

Durante questa riunione i Ministri dovranno discutere e deliberare l’impegno degli stati membri dell’ESA su tre argomenti principali:

  1. la Risoluzione sull’accesso dell’Europa allo spazio, che riconosce il valore strategico e socio-economico per l’Europa di  un accesso allo spazio indipendente, affidabile ed economicamente sostenibile, per la stessa Agenzia Spaziale Europea come per il clienti commerciali Europei, e sottolinea i principi guida per lo sfruttamento del prossimo vettore Ariane 6, erede dell’attuale Ariane 5, e dell’evoluzione del vettore VEGA nella più potente versione VEGA-C;
  2. la Risoluzione sulla strategia di esplorazione spaziale Europea, indirizzandola su tre principali missioni: le attività in orbita terrestre bassa (Low Earth Orbit – LEO) con particolare attenzione al programma della Stazione Spaziale Internazionale (ISS), la Luna e Marte;
  3. la Risoluzione sull’evoluzione futura dell’Agenzia Spaziale Europea.

Accesso allo spazio dell’Europa.

Nonostante il successo commerciale del razzo vettore Ariane 5 che, con un record di più di 60 lanci effettuati con successo, si è assicurato oltre il 50% del mercato per il lanciatori commerciali portando benefici per le industrie Europee per più di 50 miliardi di Euro, l’affacciarsi di nuovi competitors e il modificarsi delle necessità da parte dei clienti che richiedono accesso commerciale allo spazio, obbligano l’Agenzia Spaziale Europea a rivedere le politiche commerciali e di costi per offrire vettori più competitivi.

In questo senso, lo sviluppo del nuovo vettore Ariane 6, che raccoglie gli ultimi sviluppi del vettore Ariane 5 per lo stadio principale a propellenti liquidi criogenici e condivide con il vettore VEGA-C i propulsori per i booster laterali a propellente solido, permetterà di avere due differenti configurazioni del lanciatore per carichi di media o grande massa entro il 2020.

L’incremento di prestazioni previsto per la versione VEGA-C permetterà all’ESA di proporre una configurazione competitiva sul mercato per i carichi paganti più leggeri.

Le decisioni in merito allo sviluppo di Ariane 6 e VEGA-C impegneranno le nazioni parecipanti a sostenere le fasi di progettazione e sviluppo con un finanziamento di circa 3,8 miliardi di Euro.

Sfruttamento della Stazione Spaziale Internazionale e Esplorazione Spaziale.

Oltre ad essere un laboratorio fondamentale per la ricerca in condizioni di microgravità, la Stazione Spaziale Internazionale è un campo operativo dove accumulare le esperienze che sono necessarie per le future missioni di esplorazione umana del sistema solare.

Ai Ministri  che parteciperanno alla riunione del 2 dicembre 2014 sarà chiesto di deliberare il finanziamento dei costi comuni con le altre Agenzie Spaziali nella gestione della ISS per i prossimi tre anni, fino al termine del 2017, per circa 820 milioni di Euro, così come il finanziamento con ulteriori somme non ancora quantificate del programma di ricerca Europea nello spazio (European Programme for Life and Physical Sciences in Space – ELIPS).

Compreso nella cifra di 820 milioni di Euro ci sarà il costo di sviluppo da parte dell’ESA del Modulo di Servizio della capsula Orion MPCV della NASA, capsula destinata dalla Agenzia Spaziale Americana per l’esplorazione umana al di là dell’orbita terrestre bassa e che debutterà in un volo di prova il prossimo 4 dicembre 2014.

Per ciò che riguarda l’esplorazione della Luna, l’Agenzia Spaziale Europea si propone di contribuire a due missioni guidate dall’Agenzia Federale Russa (ROSCOSMOS): la Luna-Resource Lander, in programma per il 2019, e la Lunar Polar Sample Return, che dovrebbe essere effettuata poco dopo il 2020.

Per le suddette missioni lunari, un eventuale pieno coinvolgimento dell’ESA verrà stabilito nella prossima riunione Ministeriale in programma nel 2016.

L’esplorazione di Marte vede l’Agenzia Spaziale Europea impegnata come leader del programma ExoMars che prevede l’invio di due missioni nel 2016 e nel 2018, per le quali l’ESA è ancora in trattative con altre agenzie spaziali per assicurarne il completamento degli obiettivi.

In fase di trattativa con altri Enti Spaziali, anche la preparazione del programma Mars Robotic Exploration Preparation Programme (MREP-2) con il quale l’ESA si pone l’obiettivo di guidare le prossime missioni di esplorazione e di recupero di campioni del suolo Marziano.

L’evoluzione dell’ESA.

L’ESA ha l’obiettivo di rimanere una delle istituzioni trainanti a livello mondiale nel campo delle attività spaziali.

Per raggiungere questo scopo, la precedente riunione Ministeriale tenutasi a Napoli nel 2012 aveva deciso di stabilire un organismo di indirizzo costituito dai rappresentanti delle Industrie Spaziali Europee, delle nazioni membro dal comitato esecutivo dell’ESA.

Nelle due riunioni tenute da questo organismo di indirizzo, erano state fornite diverse raccomandazioni al Direttore Generale dell’ESA per la futura gestione delle attività dell’Agenzia Spaziale Europea.

La principale indicazione fornita è stata sul richiedere un maggiore coinvolgimento delle industrie spaziali Europee nelle attività di Ricerca e Sviluppo dell’ESA, con il corrispondente aumento di condivisione nei rischi e nei benefici correlati a queste attività.

Allo stesso tempo è stato proposto all’ESA di essere maggiormente presente nello sviluppo di servizi spaziali e di preparasi ad essere un attore economico nel settore spaziale principale.

A partire dal 2012, agli stati membri è stato richiesto di rafforzare la cooperazione con l’ESA attraverso un coinvolgimento più stretto delle Agenzie Spaziali nazionali nelle attività dell’Agenzia Spaziale Europea.

Con la riunione Ministeriale del 2014, si richiede ai Ministri degli Stati membri di spingere ancora più avanti questa collaborazione al fine di ottenere ulteriori benefici.

L’Italia e la Ministeriale ESA 2014.

Nel bilancio dell’Agenzia Spaziale Europea, le attività sono suddivise in “obbligatorie” (che includono i programmi gestiti con il bilancio Generale e il bilancio destinato alle attività Scientifiche) e in “opzionali”.

Per il bilancio delle attività “obbligatorie”, le nazioni membro dell’ESA partecipano con quote proporzionali al loro Prodotto Interno Lordo (PIL), e in questa classifica, le contribuzioni maggiori sono a carico dei governi Tedesco e Francese.

Terza è l’Italia, che ha contribuito con 400 milioni di Euro nel bilancio del 2013, cifra che rappresenta il 12,9% del totale di oltre 4,2 miliardi di Euro.

 

Il grafico che rappresenta le quote del bilancio ESA per il 2013. Image Credit ESA.

La ministeriale 2014 conterrà la richiesta per tutti gli stati membri di aumentare le proprie quote di partecipazione per soddisfare le richieste di sviluppo delle attività dell’Agenzia Spaziale Europea.

A questo proposito, le difficoltà oggettive dell’economia Italiana fanno temere a diversi autorevoli personalità che operano nel settore che il nostro paese possa incontrare difficoltà nel soddisfare l’aumento di budget richiesto per gli impegni futuri dell’ESA.

Jean-Loic Galle, amministratore delegato della azienda spaziale Franco-Italiana Thales Alenia Space, ha recentemente dichiarato la propria preoccupazione che la richiesta che verrà fatta all’Italia, di contribuire con ulteriori 200 milioni di Euro al bilancio dell’ESA, potrà non essere soddisfatta dal governo Italiano proprio a causa delle difficoltà economiche.

La cifra di 200 milioni di Euro aggiuntivi dovrebbe servire per coprire le spese di partecipazione alle attività della Stazione Spaziale Internazionale, per le quali storicamente l’Italia ha mantenuto fino al 2012 la quota del 19% fra le nazioni Europee, per lo sviluppo della costellazione dei satelliti per l’osservazione radar della superficie terrestre Cosmo-SkyMed e per lo sviluppo del lanciatore VEGA, tutte attività in cui sono coinvolte aziende spaziali Italiane.

Riguardo queste preoccupazioni, Roberto Battiston, Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) ha confermato le difficoltà a reperire i fondi richiesti, ma che la situazione è meno drammatica rispetto a quanto manifestato da Galle.

In particolare, secondo Battiston, non ci dovrebbero essere problemi a finanziare la missione ExoMars, per la quale l’Italia ha il ruolo di nazione guida, né per l’evoluzione del razzo vettore VEGA, mentre il finanziamento delle attività sulla ISS è in discussione ed il programma Cosmo-SkyMed potrebbe subire dei ritardi.

D’altra parte, fonti vicine al Governo Tedesco, che si fa carico della maggior parte dei costi delle attività Europee sulla Stazione Spaziale Internazionale, riferiscono di avere ricevuto conferme informali da parte del Governo Italiano che l’Italia parteciperà nuovamente al 19% delle spese Europee per la ISS a partire dal 2015.

In un’altra recente occasione, la visita di una delegazione Italiana alla sede del Centro per l’osservazione della Terra dell’ESA (ESRIN) di Frascati per celebrare i 50 di collaborazione internazionale alla base delle attività dell’Agenzia Spaziale Europea, sono state fornite altre informazioni sull’impegno Italiano in ESA per il futuro.

La delegazione, composta dal Ministro Italiano per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca Stefania Giannini, dal Presidente dell’ASI Roberto Battistion e dall’Astronauta Italiano Luca Parmitano, ha incontrato il Direttore Generale dell’ESA Jean-Jacques Dordain il quale ha voluto sottolineare l’importanza fondamentale  della partecipazione Italiana alle attività dell’Agenzia Spaziale Europea.

Il Ministro Giannini ha tenuto a ribadire il forte impegno dell’Italia nella ricerca e nelle attività spaziali, affermando lo sforzo da parte del Governo Italiano a sostenere la visione a lungo termine che richiede l’impegno nello spazio.

Fonte: ESA Ministerial Council 2014, Spacenews.com, ESA History.

Image Credit: ESA.

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