Le tute ACES (Advanced Crew Escape Suit), con il loro sgargiante colore arancione, sono certamente una delle icone del programma shuttle. NASA sta ora valutando di impiegarne una versione modificata non solo per le operazioni di lancio e rientro con Orion, ma anche durante le attività extraveicolari, come ad esempio quella ipotizzata di esplorazione di un asteroide precedentemente riposizionato in una orbita accessibile.
Per ora alla missione manca il finanziamento (ed evidentemente il supporto ufficiale del governo), ma questo non impedisce a NASA di procedere con la pianificazione: a febbraio vi sarà una revisione del concept di missione, mentre in questi giorni si stanno valutando i due approcci all’iniziativa, ovvero lo spostamento di un intero (piccolo) asteroide oppure la raccolta di un frammento di uno più grande.
Per effettuare tutte queste valutazioni occorre anche stabilire se sarebbe possibile impiegare le tute ACES per far operare nello spazio i due astronauti che dovranno raggiungere l’asteroide tramite Orion/SLS. L’idea di base è pianificare la missione impiegando materiale già disponibile, o che richieda minime modifiche. Infatti, le tute EVA attualmente in uso per la ISS sono ottime per l’attività extraveicolare, ma molto scomode ed ingombranti per le fasi di lancio e rientro. Usare solo le tute ACES in tutte le fasi della missione permetterebbe di risparmiare spazio, peso ed anche l’uso di un airlock.
Il programma Orion originale prevedeva già di impiegare una versione migliorata delle ACES per lancio e rientro. Sullo shuttle, infatti, queste tute scaricavano direttamente l’ossigeno nella cabina. Gli spazi ristretti di Orion impongono un diverso approccio, e le ACES sono state dotate di una interfaccia di riciclo per eliminare il co2 tramite una ventola.
Visto che queste tute potevano già proteggere l’equipaggio in caso di perdita di pressione, ci si è chiesti se non potessero anche essere usate per le EVA vere e proprie.
Le ACES sono state adottate dal programma shuttle nel 1994, ma esse rappresentano l’evoluzione di un concetto che risale alle tute Gemini degli anni sessanta. Ora NASA ha effettuato alcuni esperimenti nella vasca del Neutral Buoyancy Lab, simulando alcune operazioni abbastanza complicate tra quelle normalmente eseguite nei pressi dell’ISS. Le tute sono state modificate applicando gli stessi guanti usati sulla stazione spaziale, modificando le braccia, aggiungendo la sacca per l’acqua da bere ed adottando diversi indumenti refrigeranti. I risultati sono stati promettenti, anche secondo il responso degli astronauti con esperienza di EVA che le hanno provate, e le nuove tute dovrebbero essere idonee ad una EVA di durata fino a 4 ore.
In questo video promozionale destinato agli ambienti politici possiamo vedere le Modified ACES in azione nella vasca NBL.