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L+24, L+25: Vederci chiaro sulla vista

Samantha Cristoforetti riprende immagini di un occhio con un oftalmoscopio. Credit: ESA/NASA

Samantha Cristoforetti riprende immagini di un occhio con un oftalmoscopio. Credit: ESA/NASA

Dal Diario di bordo di Samantha Cristoforetti (nota scritta il 18/12/2014):

Avamposto Spaziale ISS. Orbita Terrestre—Giorni di missione 24 e 25 (17–18 dicembre 2014)—La grande notizia del giorno qui sulla Stazione Spaziale è che sabato non cattureremo più Dragon: come potreste avere sentito, la missione di rifornimento SpaceX-5 è stata rinviata di alcune settimane, e ora naturalmente i team a terra stanno lavorando sodo per ripianificare i prossimi giorni e fare buon uso del nostro tempo quassù, visto che tutte le attività legate a SpaceX sono per ora sparite dalla nostra timeline.

In particolare, domani sarebbe stata una giornata in gran parte libera, in vista di un sabato molto impegnativo per lavorare all’arrivo di Dragon, ma ora siamo di nuovo a un normale venerdì lavorativo e un fine settimana fuori servizio.

Durante la nostra Daily Planning Conference [riunione giornaliera di pianificazione—N.d.T.] serale con i centri di controllo, il tipico esordio di Houston “Il programma è a bordo” è stato sostituito da “Il programma NON è a bordo”, vale a dire che i team di pianificazione stavano ancora lavorando ai dettagli del nostro programma di domani—sarà completato nelle prossime ore e trasmesso durante il nostro periodo di riposo notturno, così domani mattina saremo pronti a partire.

Ieri ho lavorato ancora con l’airlock giapponese: Butch e io abbiamo rimosso il dispositivo di rilascio dei satelliti che era installato sul tavolo scorrevole e, con l’assistenza in tempo reale dal centro di controllo della JAXA a Tsukuba, abbiamo fatto un po’ di lavoro di ispezione per diagnosticare un’anomalia con alcuni indicatori dei limiti di estensione (i sensori che forniscono la posizione corrente del tavolo scorrevole).

Quest’ultimo paio di giorni sono stati per me anche giornate intense sulla salute oculare: negli ultimi anni è stata dedicata una grande attenzione agli occhi, dato che siamo venuti a conoscenza di alcune alterazioni della vista in diversi membri di equipaggi di missioni di lunga durata. La causa esatta non è ancora nota ed è dunque importante raccogliere molti dati.

Ho iniziato ieri con un semplice esame di acuità visiva, non molto diverso da quello che probabilmente conoscete dalle vostre visite oculistiche. Poi Terry ha misurato la pressione del fluido all’interno del mio bulbo oculare toccando delicatamente la superficie dell’occhio con uno strumento chiamato tonometro (ho già detto che quassù dobbiamo veramente avere fiducia nei nostri compagni di equipaggio?).

E oggi abbiamo ripreso immagini dei nostri occhi usando due diversi strumenti: un oftalmoscopio (che è quello nella foto) e una macchina per tomografia (nello specifico, se al contrario di me siete esperti di queste cose, è un Tomografo a Coerenza Ottica). Tutti questi esami richiedono l’assistenza di un altro membro dell’equipaggio, che interagisce con un conduttore remoto a terra che riceve le immagini in tempo reale dall’equipaggiamento e la vista di noi che lavoriamo quassù ripresa da una telecamera.

Non è tutto, comunque: domani faremo anche un’ecografia dell’occhio!

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS. Leggi il Diario di bordo di Samantha Cristoforetti e l’introduzione.

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