L+22: Terra chiama spazio
Dal Diario di bordo di Samantha Cristoforetti (nota scritta il 16/12/2014):
Avamposto Spaziale ISS. Orbita Terrestre—Giorno di missione 22 (15 dicembre 2014)—Ieri ho avuto il mio primo contatto radioamatoriale con gli alunni delle scuole. Un grande saluto agli studenti degli istituti “Elena di Savoia” di Bari e “Alessandro Volta” di Bitonto! È stato divertente parlare con voi, e grazie delle ottime domande!
I contatti radioamatoriali fra gli astronauti e i ragazzi delle scuole hanno una lunga tradizione sulla ISS, grazie a un piccolo esercito di volontari in molte nazioni che lavorano con le scuole locali non solo il giorno del contatto, ma anche nelle settimane e nei mesi che precedono l’evento: insegnano agli studenti la tecnologia della radio e lo spazio, per prepararli e auspicabilmente entusiasmarli all’evento.
Da parte mia, ho dovuto solo trovarmi pronta sul canale giusto al momento giusto: è molto importante, perché abbiamo bisogno della visibilità in linea d’aria con la stazione radioamatoriale a terra e il passaggio dura solo una decina di minuti. Un paio di minuti prima dell’orario di acquisizione del segnale previsto, ho iniziato a chiamare per controllare se qualcuno mi stesse già ricevendo. Alla fine ho ricevuto una chiamata dalla stazione di terra e, come previsto, abbiamo iniziato la nostra conversazione. Li ho sentiti forte e chiaro, il che mi ha piacevolmente sorpresa: in qualche modo mi aspettavo che la qualità del segnale non fosse così buona. Mi auguro che abbiano avuto la stessa qualità dall’altra parte.
In questi contatti non c’è tempo per parlare del più e del meno e per le formalità: in meno di dieci minuti, abbiamo dovuto assicurarci che i 20 studenti che erano in fila per fare le loro domande ne avessero l’opportunità. Così eccomi lì, pronta a iniziare. Ed ecco arrivare la prima domanda—siete pronti? È questa:
È noto che nello spazio si diventa piu alti. Succede la stessa cosa alle biomolecole? Ci sono variazioni nella struttura terziaria delle proteine?
Sono quasi caduta dalla sedia… beh… se avessi avuto una sedia. (mi chiedo quale possa essere un buon equivalente di questa espressione in assenza di peso… qualche suggerimento?)
Dove sono le care vecchie domande sul cibo e la toilette spaziale? Scherzi a parte, mi hanno veramente colpita tutte le domande: hanno dimostrato grande interesse e conoscenza della scienza e della tecnologia, dandomi grande speranza per le nostre future generazioni di scienziati e ingegneri. Continuate il gran lavoro, ragazze e ragazzi!
Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS. Leggi il Diario di bordo di Samantha Cristoforetti e l’introduzione.
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