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L+19: Prepararsi all’arrivo di Dragon

Samantha Cristoforetti e Barry Wilmore si addestrano alla cattura del cargo Dragon con il simulatore ROBOT. Credit: ESA/NASA

Samantha Cristoforetti e Barry Wilmore si addestrano alla cattura del cargo Dragon con il simulatore ROBOT. Credit: ESA/NASA

Dal Diario di bordo di Samantha Cristoforetti (nota scritta il 13/12/2014):

Avamposto Spaziale ISS. Orbita Terrestre—Giorno di missione 19 (12 dicembre 2014)—Ieri Butch e io abbiamo iniziato a prepararci sul serio all’arrivo del veicolo di rifornimento Dragon la settimana prossima.

Butch avrà il ruolo M1 per questa cattura, vale a dire che terrà le mani sui comandi del braccio robotico nelle fasi finali. A quel punto, Dragon starà mantenendo la posizione nel punto di cattura, a una distanza di circa 10 metri dalla Stazione e con il suo dispositivo di presa approssimativamente allineato con l’attuatore all’estremità del braccio (è la “fine” del braccio robotico, con dei lacci di cattura che possono serrarsi attorno al dispositivo di presa di Dragon).

Dopo aver ricevuto il “GO per la cattura” da Houston, Butch piloterà il braccio verso Dragon, compensando gli eventuali movimenti relativi che il veicolo possa avere, in modo da mantenere l’attuatore all’estremità allineato con il dispositivo di presa e, una volta sul perno di presa e alla giusta distanza, premerà il grilletto per stringere i lacci e catturare Dragon.

Mentre Butch si concentrerà su questo, come M2 io lo assisterò “seguendo la procedura” (assicurandomi che non saltiamo nessun passo) e tenendo pronti i passi di recupero/risposta per qualsiasi malfunzionamento possiamo incontrare nelle diverse fasi, dal comportamento anomalo di Dragon ai problemi con il nostro braccio robotico.

Mi occuperò anche delle comunicazioni con Houston e darò supporto nelle fasi finali, fornendo a Butch informazioni sulla distanza rimanente da percorrere e i ratei di avvicinamento, visto che lui sarà completamente concentrato sull’allineamento con il bersaglio. Manderò a Dragon anche il comando di “deriva libera”, probabilmente intorno ai 2 metri: a quel punto Dragon smetterà di controllare il suo assetto e manterrà qualsiasi rateo di traslazione e rotazione abbia. Non vogliamo mandare il comando troppo presto, ma non ci è nemmeno permesso di avvicinarci a meno di 1,5 metri senza la conferma che Dragon si trovi in deriva libera. Come potete immaginare, non vogliamo stabilire una connessione meccanica rigida con un veicolo che sta accendendo i motori di manovra per orientarsi: anche la Stazione controlla attivamente il proprio assetto per tutto il tempo, e non vogliamo che Dragon e la Stazione si combattano a vicenda.

Fortunatamente, a bordo abbiamo un ottimo simulatore per fare pratica con tutto questo: è chiamato ROBOT e comprende dei comandi manuali proprio come quelli della vera postazione di lavoro robotica, e un grande minitor con pannelli di controllo virtuali per le telecamere, il braccio robotico e Dragon.

Ieri Butch e io abbiamo fatto la nostra prima sessione programmata: i nostri istruttori di robotica controllavano a distanza la configurazione del simulatore da terra, osservavano il nostro lavoro in tempo reale e ci davano feedback su un canale privato space-to-ground [dallo spazio a terra—N.d.T.]. Come averli a bordo con noi! E naturalmente, visto che non si sa mai cosa possa capitare, ho anche avuto modo di fare pratica con la cattura.

Hey, mi sono lasciata trascinare così tanto parlandovi della cattura di Dragon che ho dimenticato di parlare della scienza che ho fatto ieri: con l’aiuto di Terry e il nostro conduttore remoto Dave a terra, ho acquisito delle immagini ecografiche dell’arteria brachiale, l’arteria carotidea, e il cuore (impegnativo!) per l’esperimento Cardio Ox. Parteciperò a diverse altre sessioni nei prossimi mesi, così avremo altre occasioni di parlarne.

Buon week end!

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS. Leggi il Diario di bordo di Samantha Cristoforetti e l’introduzione.

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