Conclusa la ministeriale ESA
La riunione ministeriale degli stati membri di ESA ha approvato lo sviluppo di una famiglia di nuovi lanciatori e il finanziamento sia della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) sia dell’esplorazione spaziale.
In aggiunta i ministri hanno anche stabilito che l’ente europeo debba rimanere indipendente come organizzazione spaziale intergovernativa di livello mondiale.
I ministri hanno in particolare adottato 3 risoluzioni:
- Accesso Europeo allo spazio relativa alla sviluppo di Ariane 6 e Vega C.
- Strategia Europea di esplorazione spaziale relativa alle tre destinazioni dell’esplorazione (Orbita bassa terrestre, Luna e Marte).
- Evoluzione di Esa relativa agli sviluppi di ESA fino al 2030.
La prossima riunione a livello ministeriale è programmata per il 2016 in Svizzera.
Accesso Europeo allo spazio
Durante i lavori i ministri presenti hanno valutato attentamente le esigenze di accesso allo spazio dell’Europa e hanno concordato sul fatto che si debba mantenere un accesso indipendente allo spazio che sia affidabile e conveniente sia per soggetti istituzionali che per quelli privati. A questo proposito si è inoltre richiamata l’importanza sul fatto che tutti i soggetti istituzionali europei diano la massima priorità all’uso di lanciatori europei per le loro missioni per cercare di mantenere a un livello accettabile i costi di questi sistemi di lancio.
Relativamente alla situazione attuale sono state fatte alcune analisi rilevando come le istituzioni europee siano piuttosto dipendenti dai lanci Sojuz e come le poche parti in comune fra gli attuali lanciatori (Ariane 5, Sojuz e Vega), limitino di fatto le strategie di contenimento dei costi.
A tutto questo si aggiunge che mentre le missioni istituzionali di ESA e dei suoi stati membri si sviluppano su tempi lunghi anche 10 anni, il mercato commerciale è molto più veloce nei cambiamenti e nelle richieste e quindi durante la riunione si è deciso di sviluppare al più presto possibile una nuova famiglia di lanciatori europei.
Con tutte queste considerazioni bene in mente, le richieste dei ministri per questa nuova famiglia sono che sia non solo competitiva sul mercato senza il supporto pubblico degli stati ma anche flessibile e abbastanza modulare da rispondere a una vasta gamma di richieste comprese le eventuali future evoluzioni del mercato dei lanci, sia istituzionali che commerciali.
Gli stati membri quindi hanno deciso di sottoscrivere lo sviluppo con alta priorità dei nuovi lanciatori Ariane 6 e Vega C ma sottolineando come questa decisione sia strettamente legata alla cambio di gestione dei servizi di lancio europei con i partner industriali che si devono assumere i rischi commerciali dello sfruttamento senza aiuti da parte degli stati membri con la sola assicurazione che un certo numero di lanci ad anno sia garantito dai soggetti istituzionali europei.
Nei documenti approvati dai ministri alla riunione si dichiara inoltre che gli attuali lanciatori, in particolare Ariane 5 e Vega, devono rimanere in linea e operativi durante lo sviluppo della nuova famiglia per garantire l’accesso indipendente allo spazio ma dando supporto alle iniziative dei partner industriali di riduzione dei costi.
I ministri hanno quindi dato mandato al Direttore Generale di perseguire questi scopi in collaborazione con i partner industriali, in particolare di determinare i nuovi prezzi di lancio dal centro spaziale in Guyana (CSG) e di proporre già per giugno 2015 le attività e dei dimostratori tecnologici per lo sviluppo di Ariane 6 e Vega C nell’ambito di un programma sui futuri lanciatori (Future Launchers Preparatory Programme o FLPP).
Per gli anni successivi il Direttore Generale dovrà inoltre occuparsi della definizione dei costi di lancio dei futuri lanciatori così come il numero minimo di lanci istituzionali garantiti con la previsione che il contratto per il primo lotto di lanci di Ariane 6 sia siglato nel 2018.
Il Direttore Generale dovrà anche relazionare sullo uso delle fibre di carbonio nei nuovi lanciatori per ridurre i loro costi, in particolare nella struttura del nuovo motore P120C.
Strategia Europea di esplorazione spaziale
Ricordando i successi dell’esplorazione spaziale che ESA ha ottenuto in questi anni dalla collaborazione al programma Stazione Spaziale Internazionale all’ultimo grande successo della missione Rosetta, e prendendo atto che l’amministrazione USA ha esteso il suo supporto alla ISS fino al 2024, i ministri hanno ribadito l’intenzione di continuare a fornire un significativo contributo europeo all’esplorazione dello spazio. Tale contributo deve avere diversi obiettivi: in primo luogo la ricerca scientifica da svolgere nello spazio profondo; economici con l’esplorazione che spinge lo sviluppo di nuove tecnologie da parte delle industrie europee; di cooperazione globale grazie allo sviluppo di programmi congiunti con i vari partner internazionali; motivazionali con l’esplorazione spaziale che funga da ispirazione per le future generazioni di europei.
Durante la riunione sono stati individuati i 3 principali indirizzi su cui l’Europa si deve focalizzare che sono sostanzialmente quelli che vengo perseguiti attualmente: orbita bassa terrestre (LEO), esplorazione della Luna e di Marte.
Secondo i partecipanti alla riunione, la priorità di ESA dovrebbe essere favorire lo sviluppo delle competenze in ambito di esplorazione così da far sviluppare e maturare le necessarie tecnologie che poi verrebbero anche utilizzate in ambito commerciale sulla Terra.
In questo ambito viene suggerito di continuare il finanziamento del programma ISS fino al 2020 e di aumentare il contributo alle missioni ExoMars così come al prorgamma MREP-2 Mars Robotic Exploration Preparation 2).
In particolare si invita il Direttore Generale a continuare nel dialogo con i vari partner internazionali per ricercare altre opportunità di partecipazione in progetti già avviati, ma anche di identificare possibili cooperazioni per l’esplorazione robotica della Luna e di Marte.
Accento particolare viene messo al programma ISS con l’invito al Direttore Generale a preparare un programma dei vari passi da intraprendere (con i rispettivi costi e implicazioni industriali) per l’estensione della partecipazione al programma ISS dal 2021 al 2024 cosicché gli stati membri possano prendere una decisione entro il 2016.
Evoluzione di Esa
Considerando la cinquantennale storia di ESA di cooperazione europea in ambito spaziale i ministri presenti alla riunione hanno concordato sul fatto che ESA debba continuare nella sua evoluzione mantenendo il suo ruolo di guida internazionale nei programmi spaziali. Questa evoluzione deve garantire ad ESA di essere almeno fino al 2030 capace di soddisfare determinate richieste: monitoraggio dell’evoluzione ambientale sulla Terra; sostegno all’educazione scientifica e all’innovazione; sviluppo delle collaborazioni in ambito europeo fra i vari stati per garantirne la competitività mondiale; collaborazione con l’Unione Europea (EU) come partner in ambito spaziale.
Il Direttore Generale è invitato a perseguire questa evoluzione proponendo nuove forme di collaborazione più stretta fra ESA e gli stati membri per ottimizzare le risorse, ma anche collaborazioni internazionali su programmi scientifici così come la ricerca di nuove collaborazioni con i partner industriali europei.
A questo link il testo completo delle risoluzioni della riunione, mentre questo è il video della conferenza stampa di conclusione
Fonte: ESA
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