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Cinquant’anni di Spazio italiano

Era il 15 dicembre del 1964, quando dalla base delle Wallops Island in Virgina, nella costa orientale degli Stati Uniti, veniva lanciato il San Marco-1. Quel giorno l’Italia entrò a pieno titolo nella ristrettissima élite mondiale delle nazioni che avevano mandato nello Spazio un satellite. Subito dopo – in ordine di tempo – i due giganti della Guerra fredda: Unione Sovietica e Stati Uniti.

Era il momento culminante di una stagione straordinaria guidata da uomini straordinari, come Edoardo Amaldi e Luigi Broglio. Che avrebbe portato ancora tanti successi, come – più tardi – la base di lancio italiana di Malindi. E che vedeva il nostro Paese in prima fila anche nella ideazione e costruzione di ELDO ed ESRO, le organizzazioni da cui sarebbe poi nata l’Agenzia Spaziale Europea.

Esattamente 50 anni dopo lo straordinario ‘lift-off’ del San Marco-1, quella stagione della nostra storia spaziale è stata ricordata con un grande evento celebrativo organizzato alla sede ASI di Roma insieme al Centro Studi Militari Aeronautici “Giulio Douhet” (CESMA), all’Aeronautica Militare e all’Università “La Sapienza” di Roma, con il supporto dell’ESA.

Davanti alla platea dell’Auditorium dell’ASI, hanno preso la parola i principali stakeholder del settore, in rappresentanza sia delle istituzioni che del mondo dell’industria e della comunità scientifica.

Dal Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare Pasquale Preziosa, all’Amministratore delegato di Finmeccanica Mauro Moretti; dal Direttore Finanza, Controllo e IT dell’ESA Giuseppe Morsillo, al primo presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana Luciano Guerriero. Senza dimenticare il colonnello Roberto Vittori, astronauta ESA e – dal 2012 – addetto alle questioni spaziali all’Ambasciata italiana di Washington.

A fare gli onori di casa, naturalmente, l’attuale presidente ASI, Roberto Battiston, che ha ripercorso i momenti salienti di quella storia per confermarne tutto il valore con la cronaca degli avvenimenti più recenti: i successi di Rosetta, la missione di Samantha Cristoforetti e gli esiti della Ministeriale, prima di tutto.

“Ci si lamenta spesso – ha detto Battiston – della perdita di ruoli internazionali, ruoli di gestione, per l’Italia. Ebbene lo Spazio è uno straordinario controesempio di un settore fortemente ancorato nel nostro Paese, che, grazie anche all’attenzione del governo, è fortemente competitivo a livello internazionale”.

“Lanciare un satellite nel ’64 era tutto fuorché facile”, ha detto nel corso del suo seguitissimo discorso il generale Preziosa. “Eppure – ha proseguito – ci siamo riusciti. Donne, uomini, idee e capacità sono la ricchezza di questo Paese”.

Particolarmente atteso, anche l’intervento dell’Ingegner Moretti, che ha sottolineato come lo Spazio abbia un ruolo centrale nel Piano Industriale di Finmeccanica, che sarà completato a fine anno e portato al Consiglio di Amministrazione nella seconda metà di gennaio.

“Non voglio tacere il fatto che il gruppo Finmeccanica ha negli ultimi anni fatto passi indietro nel settore” ha detto Moretti, aggiungendo che però “ora lo Spazio è centrale ed è rientrato nel piano industriale”. “Avevo chiesto al Governo alcune condizioni per il nostro impegno nel settore. Le condizioni sono state rispettate: ora – ha aggiunto – tocca a Finmeccanica farsi avanti”.

Fonte: ASI

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