Scaled Composites, realizzatrice per Virgin Galactic dello spazioplano sub-orbitale SpaceShipTwo (SS2), ha reso noti in nomi dei componenti dell’equipaggio coinvolti nell’incidente del 31 ottobre 2014.
Durante la missione di test, conclusasi con la distruzione della navicella dopo pochi secondi dall’accensione del propulsore, ai comandi di SpaceShipTwo c’era Peter Siebold, Direttore dell Operazioni di volo per Scaled Composites, e il co-pilota era Michael Alsbury, anch’egli dipendente dalla compagnia fondata da Burt Rutan.
Peter Siebold, un veterano come pilota collaudatore per Scaled Composites, è sopravvissuto all’incidente, anche se gravemente ferito, essendo riuscito a toccare terra appeso al paracadute di emergenza.
Siebold, ricoverato presso un ospedale situato nelle vicinanze di Mojave in California dove si è verificato l’incidente, è cosciente ed è in grado di comunicare con i propri familiari e con i dottori che lo hanno in cura.
Michael Alsbury, per l’ottava volta a bordo dello SpaceShipTwo, non è sopravvissuto alla drammatica distruzione in volo dello spazioplano, il suo corpo è stato trovato fra i rottami della carlinga precipitata da circa 15.000 metri di altitudine sul deserto del Mojave.
Il fondatore di Virgin Galactic, Richard Branson, in una conferenza stampa rilasciata il 01 novembre 2014, oltre a comunicare la vicinanza alle famiglie dei due piloti coinvolti nell’incidente, ha voluto confermare l’impegno di Virgin Galactic e di Scaled Composites nella realizzazione del programma di voli commerciali sub-orbitali, per il quale sono stati sviluppati lo spazioplano SpaceShipTwo e l’aereo WhiteKnightTwo, il secondo con il compito di portare SS2 in quota che essa si lanci verso lo spazio.
Nella sua dichiarazione, Branson ha voluto inoltre puntualizzare che la ricerca della sicurezza è alla base del lavoro congiunto fra Scaled Composites e Virgin Galactic e che la lezione che verrà ricavata dalla comprensione delle cause dell’incidente servirà per realizzare un sistema ancora migliore.
Lo SpaceShipTwo e lo WhiteKnightTwo sono le due componenti del sistema ideato da Scaled Composites per Virgin Galactic per dare a sei passeggeri per volta la possibilità di sperimentare le condizioni di assenza di peso e di osservare il nostro pianeta come possono soltanto gli astronauti in orbita.
Nel profilo di missione tipo, lo SpaceShipTwo, guidato da due piloti e con sei passeggeri a bordo, viene portato in quota dopo essere decollato da un comune aeroporto appeso al di sotto dell’aereo madre WhiteKnightTwo.
Raggiunta l’altitudine di circa 15.000 metri, lo SpaceShipTwo viene sganciato dallo WhiteKnightTwo e, con l’accensione del motore a razzo di cui è dotato, inizia una rapida ascesa con assetto quasi verticale di pochi minuti di durata per raggiungere una velocità di superiore ai 4.000 km/h.
Allo spegnimento del razzo propulsore, lo SpaceShipTwo prosegue per inerzia in un’orbita parabolica che lo porta a superare gli strati superiori dell’atmosfera, raggiungendo la quota di circa 100 km dalla superficie terrestre e dando la possibilità agli occupanti di sperimentare, per circa 6 minuti, le condizioni di assenza di peso.
Lo SpaceShipTwo, senza più propulsione, ricade verso la Terra ritrovando gli strati superiori dell’atmosfera e assumendo un assetto di volo planato, come un’aliante, per toccare terra sulla stessa pista da cui è decolato e su cui atterra anche lo WhiteKnightTwo.
L’incidente dello scorso 31 ottobre 2014 si è verificato durante una missione di test in cui veniva verificato il funzionamento di una nuova versione del propulsore a razzo dello SpaceShipTwo, sviluppato da Scaled Composites, dopo che all’inizio del 2014 era stato abbandonato il motore adottato sin dall’origine del progetto e realizzato da Sierra Nevada Corporation (SNC).
Altre due immagini, oltre a quella in evidenza in testa all’articolo, che fanno parte della sequenza scattata dal fotografo Kenneth Brown (C) testimone dell’incidente del 31 ottobre 2014. |
Il propulsore originario di SpaceShipTwo aveva dimostrato prestazioni non sufficienti a spingere lo spazioplano alla quota prevista di circa 100 km e pertanto Scaled Composites e Virgin Galactic hanno abbandonato il motore di Sierra Nevada Corporation per realizzarne uno nuovo.
Non sono ancora note le cause dell’incidente e a condurre le indagini è stata chiamata la National Transportation Safety Board (NTSB), agenzia indipendente appartenente al Governo degli Stati Uniti d’America e responsabile per le indagini sugli incidenti aerei che riguardano velivoli registrati negli Stati Uniti.
Nel filmato successivo, pubblicato sul canale YouTube NTSBgov gestito da NSTB, l’inizio delle indagini sull’incidente di SpaceShipTwo del 31 ottobre 2014:
Fonte: Scaled Composites, Spaceflightnow.com.
Image credit: AP Photo/Kenneth Brown, Scaled Composites