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Orbital annuncia l’avanti tutta

Orbital Sciences Corporation ha recentemente annunciato la strategia che porterà di nuovo nello spazio la capsula Cygnus e che quindi permetterà di poter onorare il contratto CRS (Commercial Resupply Services), di rifornimento alla Stazione Spaziale, stipulato con la NASA.

A dieci giorni dalla clamorosa esplosione del vettore Antares, durante una conference call con gli investitori, il Chairman e CEO di Orbital David Thompson ha annunciato un piano in due fasi per il ritorno in orbita di Cygnus, senza nessun costo aggiuntivo da parte della NASA e con qualche aggiustamento sulla pianificazione delle missioni.

La prima fase, nel biennio 2015/16, prevede il temporaneo abbandono del proprio vettore Antares per affidarsi ad un altro operatore spaziale privato che lanci la Cygnus verso la ISS.
Senza entrare nel dettaglio Thompson ha parlato di tre candidati adeguati al compito, due compagnie statunitensi (ufficiosamente ULA e SpaceX) ed una europea (Arianespace).
La decisione definitiva sarà annunciata entro il prossimo mese di dicembre e l’operatività potrebbe già essere tale dalla prossima primavera.

La seconda fase invece sarà l’immediata accelerazione dello sviluppo di una versione di Antares aggiornata con una nuova unità propulsiva per il primo stadio.
Verranno abbandonati dunque i motori AJ26, originariamente NK-33 sovietici degli anni ’70, acquistati, modificati e certificati dalla compagnia Aerojet Rocketdyne per il mercato USA.
Anche in questo caso Thompson non si è sbilanciato sul sostituto, ma la stampa russa ha già fatto un nome indicando gli RD-193 di NPO Energomash.

Le indagini dell’esplosione dello scorso 28 ottobre, viste le telemetrie ed i video, si stanno proprio concentrando sui propulsori del primo stadio che sarebbero esplosi  per una presunta avaria ad una turbopompa.

Il nuovo Antares dovrebbe debuttare nel tardo 2016 ed avrà una potenza tale che la capsula Cygnus aumenterebbe la sua capacità di carico fino a 3300 kg, ben 600 kg oltre la capacità attuale.
Questo incremento potrebbe ridurre da 5 a 4 il numero dei voli necessari per rifornire la ISS secondo il contratto CRS.

Fonte Parabolic Arc, foto credit Ken Kremer

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