L’ESA prolunga la vita di dieci missioni scientifiche
Lo Science Programme Committee (SPC) dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha deciso di estendere la vita operativa di dieci missioni scientifiche attualmente in corso per lo studio del sistema solare.
Subito dopo il grande successo ottenuto dall’atterraggio del lander Philae sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, il Comitato per il Programma Scientifico dell’Agenzia Spaziale Europea, riunitosi nella sede dello European Space Astronomy Centre nei pressi di Madrid il 19 novembre 2014, ha stabilito di finanziare per almeno i prossimi due anni la prosecuzione delle attività della flotta di sonde attualmente impiegate in missioni scientifiche nel nostro sistema solare.
Le principali missioni di ESA nel sistema solare. Image Credit: ESA. |
Le missioni astrofisiche dell’ESA e la loro copertura dello spettro elettromagnetico. Image Credit: ESA. |
Per sei missioni interamente gestite dall’ESA (Cluster, INTEGRAL, Mars Express, PROBA-2, SOHO e XMM-Newton) è stato deciso il prolungamento delle attività dal 1 gennaio 2015 al 31 dicembre 2016, mentre le attività della sonda Venus Express verrà supportata fino al termine della missione previsto per la fine del 2015.
La missione della sonda Rosetta, attualmente impegnata nell’inseguimento e nell’osservazione ravvicinata della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, non è stata oggetto delle decisioni da parte dello SCP in quanto le sue attività sono state attualmente finanziate fino al termine della missione previsto per la fine del 2015 e una eventuale estensione delle operazioni fino al 2016 verrà presa agli inizi del 2015.
Il Comitato Scientifico dell’ESA ha inoltre stabilito la prosecuzione della collaborazione dell’Agenzia Spaziale Europea per tre missioni scientifiche effettuate in collaborazione con le Agenzie Spaziali di altre nazioni.
In particolare verranno garantiti i fondi per continuare la missione Hinode, in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Giapponese (JAXA), e le missioni Cassini-Huygens e il telescopio Spaziale Hubble, frutto della collaborazione con l’Agenzia Spaziale Americana (NASA).
Data la rilevante mole di informazioni che gli scienziati che collaborano con l’ESA continuano a ricavare da queste missioni, lo SCP ha già manifestato l’intenzione di continuare a supportare otto delle suddette missioni per il periodo 2017-2018, rimandando alla fine del 2016 la revisione dei programmi di esplorazione scientifica.
Rimarranno escluse dal successivo periodo di proroga 2017-2018 le missioni Venus Express, che terminerà la propria vita operativa nel 2015, e Cassini-Huygens, che completerà la propria missione con un rientro distruttivo nell’atmosfera di Saturno a fine 2017.
Cassini-Huygens, prima del termine della missione, avrà modo di osservare il passaggio dalla primavera all’estate dell’emisfero settentrionale di Saturno, di continuare l’analisi dell’atmosfera e delle caratteristiche della superficie di Titano e di analizzare i geiser di Encelado e la struttura degli anelli.
Per quanto riguarda le altre missioni che SCP auspica possano continuare ben oltre il limite temporale del 2016, la sonda Mars Express continuerà a scattare fotografie ad alta definizione di Marte, a studiarne il clima e a cercare di determinare le origini della luna di Marte Phobos attraverso alcuni passaggi ravvicinati.
Per mezzo della estensione delle missioni Hinode, PROBA-2 e SOHO gli scienziati potranno analizzare approfonditamente l’attività del nostro sole, osservandone le macchie solari e i flare durante una fase di massimo dell’attività solare che si sta manifestando sorprendentemente poco attiva.
I quattro satelliti della missione Cluster continueranno lo studio della magnetosfera terrestre analizzando zone ancora esplorate e osservando gli effetti dell’attività solare sul questo scudo protettivo della vita sulla Terra.
I telescopi spaziali Hubble, XMM-Newton e INTEGRAL, continueranno nell’osservazione in differenti lunghezze d’onda, rispettivamente nel campo del visibile, dei raggi X e dei raggi gamma, effettuando studi che permetteranno di analizzare in modo complementare gli oggetti più straordinari del nostro Universo.
Fonte: ESA Science.
Questo articolo è copyright dell'Associazione ISAA 2006-2024, ove non diversamente indicato. - Consulta la licenza. La nostra licenza non si applica agli eventuali contenuti di terze parti presenti in questo articolo, che rimangono soggetti alle condizioni del rispettivo detentore dei diritti.