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L-1: Ancora una notte e saremo nello spazio!

Un prete ortodosso benedice il razzo Soyuz TMA-15M a Baikonur. Credit: GCTC

Un prete ortodosso benedice il razzo Sojuz TMA-15M a Bajkonur. Credit: GCTC

Dal Diario di bordo di Samantha Cristoforetti:

Bajkonur (Kazakistan), 22 novembre 2014—Beh, questa è probabilmente la mia ultima nota del diario del conto alla rovescia (o forse la penultima). Oltre due settimane fa vi ho parlato degli esami finali a Star City. Nel frattempo, il conto alla rovescia è quasi arrivato a zero e presto verrà il momento di contare in avanti… dall’orbita!

Giusto per darvi qualche impressione (principalmente visiva) delle ultime settimane:

…a Mosca abbiamo partecipato alla tradizionale visita alla tomba di Gagarin sulla Piazza Rossa, dopo una conferenza stampa e una visita all’ufficio di Yuri Gagarin a Star City dove abbiamo firmato “il” registro

Sulla Piazza Rossa a depone fiori sulla tomba di Gagarin. Credit: GCTC

…martedì della settimana scorsa, dopo la tradizionale “prima colazione” in cui tutti si radunano intorno a un tavolo pieno di cibo, ma nessuno mangia, ci siamo imbarcati su un aereo per Bajkonur per iniziare la quarantena

In partenza per Bajkonur. Credit: GCTC

…il giorno dopo, ci siamo alzati presto per andare in auto verso il Cosmodromo a incontrare la nostra astronave: siamo entrati nel modulo di discesa sia con le tute da volo che con la Sokol, facendo pratica nello scendere dal modulo orbitale; abbiamo fatto prove di comunicazione radio; abbiamo controllato dove è stivato l’equipaggiamento di sopravvivenza; ci siamo familiarizzati con il veicolo spaziale

Nella Sojuz TMA-15M durante un test a Bajkonur. Credit: GCTC

abbiamo piantato degli alberi (ora Terry e io abbiamo i nostri alberi nel viale dei cosmonauti)

Il nuovo albero nel viale del cosmonauti a Bajkonur. Credit: NASA

…abbiamo allenato il nostro corpo e il nostro sistema vestibolare sul tavolo inclinato e sulla sedia rotante

…abbiamo firmato centinaia di fotografie

siamo andati a incontrare la nostra astronave un’altra volta; questa volta era già nel suo scudo protettivo e, dopo che siamo andati via, è stata trasferita all’edificio di assemblaggio del lanciatore per essere accoppiata al razzo

La Sojuz TMA-15M nello scudo protettivo. Credit: Energia

…abbiamo visitato il museo del cosmodromo e perfino la stanzette originali di Gagarin e Korolev

il nostro razzo è stato trasportato alla rampa

Il razzo con la Sojuz TMA-15M viene trasportata alla rampa di lancio a Bajkonur. Credit: GCTC

…abbiamo partecipato a una riunione con i rappresentanti delle squadre di ricerca e soccorso, centinaia di persone e dozzine di mezzi dislocati lungo la traiettoria al suolo della nostra ascesa fino al Pacifico per venire a soccorrerci in caso di necessità; e anche pronti a venirci in soccorso qui in Kazakistan se dovessimo avere bisogno di fare un atterraggio d’emergenza nelle due orbite successive.

…abbiamo avuto una riunione con il gruppo balistico, che ci ha dato le ultime informazioni dal suo settore.

Per spendere qualche altra parola su quello: se tenete conto anche dei secondi, potreste voler sapere che la partenza è stata spostata di un secondo alle 00:01:14 ora di Mosca (sono le 21:01:14 GMT [le 22:01:14 ora italiana—N.d.T], ma sulla Sojuz usiamo l’ora locale di Mosca), con un ritardo accettabile massimo di 10 secondi. Il razzo rimarrà acceso per 528 secondi, inserendoci quindi in un’orbita leggermente ellittica con un’altitudine media di 220km. L’angolo di fase sarà di circa 25°, cioè significa che saremo 25° dietro la Stazione. Visto che ci troveremo anche circa 200km più in basso, saremo più veloci e recupereremo (ecco della meccanica orbitale per voi). 25° è un po’ meno dell’angolo di fase ideale di 30°, così dovremo alzare la nostra orbita di un bel po’: non vogliamo raggiungere la Stazione troppo velocemente!

Circa 45 minuti dopo il lancio, e poi ancora 45 minuti più tardi, faremo delle accensioni del motore da più di 30m/s ciascuna che alzeranno la nostra orbita, questa è la magia della meccanica orbitale, e ci rallenteranno fino a una velocità più vicina a quella della ISS.

Più tardi avremo altre due piccole accensioni di correzione per regolarizzare completamente la nostra orbita e poi, a circa 3 ore e 45 minuti dal lancio, inizieremo la sequenza di rendezvous con la Stazione, alzando progressivamente l’orbita fino all’altitudine della Stazione e diminuendo la nostra velocità relativa (all’attracco, sarà solo di circa 8cm/s!). Più o meno nello stesso momento la Stazione manovrerà per ruotare di 180° e posizionare il segmento russo nella direzione del volo: nella porzione finale del rendezvous, voleremo in realtà davanti alla Stazione, così nell’avvicinamento finale le voleremo incontro.

L’attracco è pianificato per le 5:53 ora di Mosca (02:53 GMT [03:53 ora italiana—N.d.T.]), quando staremo per attraversare l’equatore al largo della costa occidentale del Sud America. Ma probabilmente attracheremo un po’ prima: una volta che saremo allineati e manterremo la posizione a 150m dal nostro boccaporto di attracco, molto probabilmente il Controllo Missione ci darà il permesso di eseguire il comando di avvicinamento finale un po’ in anticipo.

Fra l’altro, a causa dei lavori di manutenzione alla solita Rampa 1, lanceremo dalla Rampa 31. Visto che non possiamo partecipare al trasporto del razzo come equipaggio primario, la vedrò per la prima volta la notte del lancio… ehm, domani!

Ecco una foto della tradizionale benedizione del razzo questa mattina.

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS. Leggi il Diario di bordo di Samantha Cristoforetti e l’introduzione.

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