Ariane 6 vince su Ariane 5 ME
Il 13 novembre 2014 è stato raggiunto a Colonia l’accordo fra Germania e Francia sul sostituto dell’attuale Ariane 5 ECA, il razzo di punta dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA).
Questo accordo mette fine ad un “contenzioso” durato due anni che ha visto la Germania spingere per una versione potenziata del razzo attuale, chiamata Ariane 5 ME (Midlife Evolution), del 20% più potente e con uno stadio superiore in grado di accendersi più volte. La Francia invece puntava ad un drastico cambio, proponendo un Ariane 6 dotato di stadi a propellenti solidi. Su questo progetto la Germania ha avanzato forti dubbi, in particolare riguardo ad aspetti di competitività sul mercato e della distribuzione del lavoro per la sua costruzione, insistendo che Ariane 5 ME presenterebbe a questo proposito rischi più bassi. Inoltre la soluzione con propellenti solidi non piace ai maggiori clienti di Arianespace, la società che gestisce i lanci sotto l’egida di ESA.
Gli artefici dell’accordo, o meglio le artefici, sono Brigitte Zypries (ministro tedesco degli affari economici e dell’energia) e Genevieve Fioraso (ministro francese dell’educazione e della ricerca). Dalla riunione, alla quale hanno partecipato anche esponenti governativi di altre nazioni facenti parte di ESA, è scaturita la decisione di cancellare Ariane 5 ME e proseguire con lo sviluppo del solo Ariane 6, però con i motori a propellenti liquidi proposti da Safran e Airbus Defence and Space anziché con quelli a propellenti solidi (proposti dalla CNES, l’agenzia spaziale francese).
I modelli di Ariane 6 saranno due: una versione per carichi governativi su orbite medio-basse chiamata Ariane 62, ed una più potente grazie all’aggiunta di booster a propellente solido chiamata Ariane 64. Il costo del progetto è stimato in 4,3 miliardi di euro, di cui il 50% a carico della Francia, il 20% della Germania ed il restante 30% ripartito fra altre nazioni europee. Nel costo è compresa anche la costruzione di una nuova rampa di lancio presso lo spazioporto di Kourou nella Guyana francese. Il primo volo è previsto per il 2020.
Con l’entrata in servizio di Ariane 6 i governi facenti parte di ESA non dovranno più versare nelle casse di Arianespace circa 100 milioni di euro all’anno come fanno attualmente. Arianespace dovrà infatti essere competitiva sul mercato anche senza queste entrate. Per fare ciò i governi europei dovranno però assicurare una media di cinque lanci all’anno (a prezzo concordato) con propri satelliti, altrimenti Ariane 6 rischia di non poter reggere la concorrenza.
La decisione di proseguire solo lo sviluppo di Ariane 6 verrà ratificata alla ministeriale ESA del 2 dicembre prossimo che si terrà in Lussemburgo, dove si valuterà anche un upgrade del vettore leggero Vega (realizzato dall’Italia) utilizzando le tecnologie dei booster solidi di Ariane 6. All’ordine del giorno ci sarà anche la partecipazione di ESA al progetto della Stazione Spaziale Internazionale (ISS), dove si deciderà fino a che anno supportarne le operazioni. Si parlerà inoltre di ExoMars, le due missioni robotiche su Marte previste per il 2016 e 2018. Attualmente mancano circa 200 milioni di euro per poter realizzare le missioni, anche se la Germania si è mostrata possibilista per coprire questo buco.
Fonte: Space News
Nell’immagine in evidenza la versione di Ariane 6 a propellenti solidi proposta da CNES. Credit: ESA
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