Nonostante la protesta di SNC la NASA prosegue con il programma Commercial Crew
L’Agenzia Spaziale Americana (NASA) ha esercitato le proprie prerogative legali per dare avvio agli appalti assegnati alle compagnie Americane Boeing e Space Exploration Technologies (SpaceX), all’interno del programma Commercial Crew Transportation Capability (CCtCap), nonostante la protesta formale sull’aggiudicazione dei contratti presentata da Sierra Nevada Corporation (SNC).
Lo scorso 16 settembre 2014, la NASA aveva comunicato l’assegnazione dei contratti per la fase CCtCap per la realizzazione dei prototipi dei sistemi di lancio con equipaggio destinati ad inviare astronauti Americani fino alla Stazione Spaziale Internazionale, assegnando a Boeing fondi per un massimo di 4,2 miliardi di dollari e a SpaceX per 2,6 miliardi di dollari.
Sulla base di questi appalti, Boeing svilupperà il proprio sistema basato su la capsula CST-100 realizzata dalla stessa Boeing e il razzo vettore Atlas-V fornito da United Launch Alliance (ULA) , mentre SpaceX appronterà la capsula Dragon e il razzo vettore Falcon 9, entrami realizzati dalla stessa SpaceX.
Da questa assegnazione è rimasta esclusa la compagnia Sierra Nevada Corporatio, partecipante alla precedenti fase del Commercial Crew Program (CCP) della NASA e la cui proposta, basata su lo spazioplano Dream Chaser di realizzazione della stessa SNC e il razzo vettore Atlas-V di ULA, è stata scartata dalla Agenzia Spaziale Americana.
La NASA non ha ancora rese pubbliche le valutazioni attraverso le quali siano state scelte le proposte di Boeing e SpaceX a scapito di Sierra Nevada Corporation, ma da alcuni documenti ottenuti in modo non ufficiale, è trapelata l’informazione che la proposta di Sierra Nevada sia stata considerata non all’altezza di quelle delle altre due compagnie concorrenti.
Permanendo non chiara e pubblicamente non motivata la scelta di Boeing e SpaceX operata dalla NASA per il Commercial Crew Program, Sierra Nevada Corporation ha adito per le vie legali, entro i termini previsti dalla legge Americana, inviando lo scorso 26 settembre 2014 una protesta formale allo U.S. Government Accountability Office (GAO) sulla assegnazione degli appalti CCtCap, portando la NASA a sospendere nell’immediato gli effetti dei contratti aggiudicati a Boeing e SpaceX.
Lo scorso 9 ottobre 2014, la NASA ha però deciso, applicando le proprie prerogative di Agenzia Governativa, di dare seguito agli effetti degli appalti assegnati a Boeing e SpaceX invitando le due compagnie a cominciare le attività previste in ciascuno dei due contratti.
La motivazione con la cui l’Agenzia Spaziale Americana ha dato seguito ai contratti CCtCap vigenti deriva dalla valutazione che la mancata realizzazione del servizio di trasporto CCtCap al più presto possibile comporta dei rischi per l’equipaggio della Stazione Spaziale Internazionale (ISS), mette a repentaglio la continuità di funzionamento della ISS, potrebbe ritardare il raggiungimento dei requisiti di dimensionamento dell’equipaggio, e potrebbe causare il fallimento degli impegni assunti dagli Stati Uniti nei suoi accordi internazionali.
Queste considerazioni hanno costretto la NASA a usare la sua autorità legale per evitare le eventuali conseguenze negative che deriverebbero dalla sospensione dei contratti CCtCap, determinando che questa soluzione è la migliore per la realizzazione un uno o più sistemi di viaggio sicuri e affidabili da e per l’ISS dal territorio gli Stati Uniti e per terminare la dipendenza esclusiva degli USA dalla Russia per tale sistema di trasporto.
Fonte e Image Credit: NASA
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