I piani russi per effettuare il primo lancio con equipaggio dal nuovo cosmodromo orientale di Vostochny nel 2018 sembrano essere cambiati senza nessun comunicato ufficiale.
Durante la visita del presidente Vladimir Putin dello scorso 2 settembre ai cantieri, una telecamera ha ripreso dei fascicoli illustrativi della timeline in cui compariva il lancio del piccolo laboratorio automatico abitabile Oka-T nel 2018, anno fin’ora annunciato per il primo lancio con equipaggio.
In calce all’anno 2018, al posto della vecchia dicitura che riportava “primo lancio umano” questo è stato modificato come il “primo lancio nell’ambito del programma spaziale umano”.
Il laboratorio Oka-T è un modulo abitabile pressurizzato lanciato con un vettore Sojuz 2-1b, che rimarrà principalmente in volo libero rispetto alla stazione spaziale e che ogni 180 giorni si aggancerà ad essa per essere visitato ed utilizzato dai cosmonauti.
Quindi tecnicamente fa parte dei programmi umani ma in realtà verrà lanciato senza equipaggio a bordo, proprio come le capsule cargo Progress utilizzate da quasi 40 anni.
Questo velato cambio di programma viene interpretato come un chiaro indicatore sulla situazione dei lavori al nuovo cosmodromo che, in seguito ai ritardi accumulati, probabilmente non verrà inaugurato neanche nel 2015.
L’agenzia spaziale Roscosmos, non essendo in grado di sviluppare un nuovo lanciatore entro i termini previsti, negli anni scorsi e senza troppe spiegazioni aveva deciso di costruire una rampa per il vecchio vettore Sojuz 2 che però, per caratteristiche tecniche e ragioni di sicurezza, non può essere utilizzato per capsule Sojuz abitate e non è abbastanza potente per la nuova capsula PTK-NP in fase di sviluppo.
A questo punto il tanto pubblicizzato primo lancio manned dovrebbe slittare oltre il 2020 con l’entrata in servizion della PTK-NP, il vettore Angara-5 e la costruzione dell’apposita rampa di lancio e servizi annessi.
Fonte e foto credit: RKK Energia, Presidential Press and Information Office, Russian Space Web