Sulla scia dell’assegnazione ad alcune compagnie spaziali statunitensi, degli innovativi contratti per il trasporto di astronauti americani verso l’International Space Station, la NASA ha rilasciato una Request For Proposals (RFP) per il prossimo giro di contratti per le compagnie private, per l’invio di esperimenti e rifornimenti verso l’avamposto orbitale.internazionale.
Nell’ambito della RFP per il Commercial Resupply Services 2, la NASA intende assegnare contratti ad una o più entità commerciali private per sei o più voli a contratto. Come per i correnti voli di rifornimento, queste missioni verrebbero lanciate da spazioporti USA ed i servizi contrattualizzati includerebbero l’invio ed il rientro di carichi scientifici e logistici da e per la Stazione Spaziale Internazionale, per l’anno fiscale 2020, con l’opzione di acquisto di ulteriori lanci per il 2024.
Va ricordato che agli inizi di quest’anno l’Amministrazione Obama ha deciso l’estensione della vita dell’International Space Station, almeno fino al 2024.
La possibilità di continuare le spedizioni commerciali verso la Stazione è un’opzione critica per la prosecuzione del suo utilizzo come piattaforma scientifica e tecnologica, al fine di ottenere scoperte che possano migliorare la vita sulla Terra e di espandere l’uso commerciale dell’orbita bassa terrestre, facendo inoltre avanzare il percorso degli USA verso Marte tramite la ricerca scientifica di alta qualità e lo sviluppo tecnologico.
“L’International Space Station è un elemento vitale per gli sforzi degli Stati Uniti nell’esplorazione; un laboratorio orbitale dove possiamo lavorare lontano dalla Terra, per la Terra,” ha dichiarato William Gerstenmaier, Associate Administrator for Human Exploration and Operations presso il quartier generale della NASA di Washington. “Per spingerci al di là dell’orbita bassa terrestre e per andare verso Marte, ci affidiamo all’industria americana per mantenere la Stazione rifornita tramite le spedizioni logistiche.”
Questa Request For Proposal è aperta a a tutti quei soggetti in grado di dimostrare delle capacità di lancio e rendezvous con la Stazione, sicure ed affidabili. Il contratto soddisferà la necessità da parte della NASA di ottenere dei servizi logistici orbitali per la spedizione di carichi pressurizzati e non, verso la Stazione Spaziale, per il loro smaltimento o per qualsiasi combinazione di queste due opzioni, utilizzando mezzi commerciali di fabbricazione statunitense alla conclusione degli iniziali contratti del Commercial Resupply Service.
L’obiettivo della RFP è quello di favorire una piena ed aperta competizione che fornisca il più completo set di servizi valorizzando nel modo migliore l’apporto dei contribuenti americani. Le proposte dovranno essere fatte pervenire antro il 14 Novembre ed i contratti assegnati saranno a prezzo fisso per spedizioni indefinite/quantità indefinite. La NASA effettuerà una selezione nel Maggio del 2015.
Poco più di un anno dopo la conclusione del programma Space Shuttle avvenuta nel 2011, la NASA è tornata alle missioni di rifornimento della Stazione Spaziale Internazionale con due contratti commerciali; uno con l’Orbital Sciences Corp. di Dulles, Virginia ed uno con la Space Exploration Technologies (SpaceX) di Hawthorne, California. Al momento dell’assegnazione, la NASA aveva ordinato otto missioni valutate circa 1,9 miliardi di Dollari per l’Orbital e 12 missioni del valore di circa 1,6 miliardi di Dollari per la SpaceX, fino al Dicembre 2016. La SpaceX ha portato a termine tre di queste missioni ed una quarta è attualmente in corso, mentre la Orbital ne ha completate due.
Lo scorso 16 Settembre, l’ente spaziale americano ha annunciato che gli astronauti americani ritorneranno a viaggiare verso e dalla Stazione Spaziale, dal suolo statunitense e su veicoli spaziali americani, nell’ambito di nuovi contratti commerciali. La NASA ha assegnato questi contratti alla Boeing, con la capsula CST-100 e alla SpaceX, con la capsula Crew Dragon, con l’obiettivo di porre fine alla dipendenza totale degli USA, nei lanci abitati, dalla capsula russa Sojuz, entro il 2017.
Fonte: NASA.