Snecma/Safran ha annunciato che il proprio motore criogenico Vinci (r) ha completato i tests al suolo con risultati soddisfacenti. Si tratta di un propulsore alimentato ad ossigeno ed idrogeno liquidi e destinato agli stadi superiori dei prossimi Ariane 5ME ed Ariane 6. Può essere riacceso durante il volo e sviluppa una spinta tripla (180 kN) rispetto al motore HM7B attualmente impiegato. Snecma sta sviluppando il motore come capocommessa di un gruppo di partners europei, mentre Airbus Defence and Space è il committente in quanto capocommessa per lo sviluppo dei nuovi lanciatori europei.
La versione prototipale M5 del nuovo motore è molto simile a quella definitiva, essendo dotata di quasi tutti i sottosistemi di volo. L’articolo di prova, tra il settembre 2013 e l’agosto 2014, ha effettuato 16 tests di accensione, per un totale di quasi 6mila secondi (ovvero sei volte il tempo operativo di un tipico volo Ariane). È dotato di una nuova configurazione di iniezione, che ha potuto sopportare sino a 4 sequenze di accensione consecutive.
Le prove si sono svolte presso l’impianto di Lampoldshausen, dell’agenzia spaziale tedesca DLR. Qui sono state ricreate le condizioni di vuoto spaziale per ricavare tutti i dati necessari al congelamento delle specifiche e delle configurazioni in vista della realizzazione dei motori per la qualificazione al volo; una critical design review è prevista a novembre 2014, mentre la qualificazione stessa è attesa ad inizio 2017. L’adozione di Vinci (r) permetterà di aumentare di 2 tonnellate la capacità di Ariane 5 ME verso l’orbita di trasferimento geostazionaria.
La prossima fase dello sviluppo prevede di lavorare sulle versioni M6 ed M7 del Vinci (r), al fine di qualificare non tanto il motore quanto i suoi sottosistemi: i tests verranno condotti l’anno prossimo tra Francia e Germania.