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L-70: Ospiti speciali per me e Terry in una settimana di ultime volte

Samantha Cristoforetti, Anton Shkaplerov e Terry Virts in una simulazione Prep & Post EVA. Credit: Samantha Cristoforetti

Samantha Cristoforetti, Anton Shkaplerov e Terry Virts in una simulazione Prep & Post EVA. Credit: Samantha Cristoforetti

Dal Diario di bordo di Samantha Cristoforetti:

Houston (USA), 14 settembre 2014—È stata una settimana di molte ultime volte. Questo è ciò che accade quando siete a L-70!

Venerdì ho avuto il mio ultimo briefing in preparazione di—indovinate—la mia ultima sessione al NBL la prossima settimana. E giovedì ho avuto la mia ultima lezione sul SAFER.

Potete leggere un po’ di più sull’addestramento al SAFER qui. Ma per la verità questa lezione è stata un po’ diversa perché abbiamo provato la configurazione di realtà virtuale che impieghiamo sulla ISS, utilizzata per fare pratica con gli scenari di soccorso SAFER, ma anche per rivedere una timeline in 3D prima di eseguirla in una passeggiata spaziale. Ecco una foto di come appare!

E mercoledì Terry e io abbiamo avuto la nostra ultima giornata completa di corso di Prep & Post, ripassando le operazioni nell’airlock eseguite prima e dopo una passeggiata spaziale. Che ci crediate o no, sono passati quasi tre anni dalla mia prima lezione di Prep & Post: ho delle foto di quell’occasione datate ottobre 2011. A quell’epoca non ero ancora assegnata a una spedizione sulla ISS, ma mi stavo addestrando come se lo fossi essendo stata designata astronauta di riserva dell’ESA. Regan, l’istruttore principale per i sistemi EVA della nostra Expedition 42, in realtà mi ha tenuto quel corso già nel 2011: posso tranquillamente dire che mi ha insegnato tutto quello che so sulla tuta EMU e sulle operazioni nell’airlock.

Normalmente in una lezione di Prep & Post pressurizzeremmo le tute e dedicheremmo un bel po’ di tempo di addestramento ai protocolli di prebreathing. L’ho spiegato un po’ in queste note precedenti del diario: L-470 e L-390.

In questa lezione, tuttavia, non abbiamo eseguito la pressurizzazione e ci siamo invece concentrati su un ripasso accurato di tutte le procedure. Ma l’obiettivo principale è stato trarre il massimo profitto dalle poche ore in cui abbiamo avuto un ospite speciale, il nostro comandante della Sojuz Anton. In passato, quando c’erano solo tre persone sulla ISS, i cosmonauti venivano addestrati pienamente sulla EMU e i non russi sulla Orlan. Dopo che abbiamo iniziato ad avere sei membri dell’equipaggio a bordo—tre russi e tre non russi—la ISS è passata a operazioni separate, in modo da ottimizzare il tempo di addestramento, così che tutti fossero addestrati solo nella “loro” tuta e le relative procedure di passeggiata spaziale. Come astronauti ESA siamo un po’ un’eccezione, nel senso che la maggior parte di noi (me compresa) è qualificata sia sulla EMU che sulla Orlan.

Come probabilmente sapete se state seguendo questo diario, indossare la EMU non è un compito così facile e poter contare su due mani extra in aiuto è decisamente auspicabile. Avere avuto Anton a mettere le mani sulla EMU la settimana scorsa, aiutandoci nel processo di vestizione, darà decisamente i suoi frutti se dovrà farlo in orbita!

Il nostro secondo ospite speciale è stato l’astronauta Karen Nyberg, che ci ha dato molti preziosi suggerimenti basati sulla sua esperienza nell’esseguire realmente le operazioni nell’airlock sulla ISS giusto l’anno scorso.

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS. Leggi il Diario di bordo di Samantha Cristoforetti e l’introduzione.

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