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L-61: Tante domande dell’ultimo minuto, e fortunatamente molte risposte!

Samantha Cristoforetti in tuta EMU assistita da Terry Virts per una sessione in camera a vuoto. Credit: NASA

Samantha Cristoforetti in tuta EMU assistita da Terry Virts per una sessione in camera a vuoto. Credit: NASA

Dal Diario di bordo di Samantha Cristoforetti:

Johnson Space Center (Houston, USA), 23 settembre 2014—Un periodo fitto, fitto, fitto di impegni a Houston in queste settimane. È il mio ultimo viaggio di addestramento al Johnson Space Center—in effetti, questa è la mia ultimissima settimana—e c’è così tanto da fare!

Solo parte di questo è propriamente addestramento—un’ultima simulazione di emergenza qui, un’ultima sessione robotica là, un’ultima giornata di addestramento sott’acqua alle passeggiate spaziali nel Neutral Buoyancy Laboratory, e un’ultima sessione con il modello di addestramento a terra dell’ARED, la nostra macchina per l’esercizio fisico in assenza di peso. E così via.

Un’altra grossa fetta del tempo viene spesa per la Baseline Data Collection (BDC) [raccolta di dati di riferimento—N.d.T.]. Mentre scrivo, sono distesa su un letto aspettando di fare una risonanza magnetica per l’esperimento ESA “Cartilagine”, che studia gli effetti del volo spaziale di lunga durata sulla, sì, cartilagine. È importante lasciare riposare il ginocchio prima dell’esame, da cui i miei brevi 30 minuti di tempo libero adesso che mi permettono di scrivere questa nota del diario! Fra l’altro, sto anche portando con me un refrigeratore per una raccolta delle urine delle 48 ore, e più tardi nella giornata indosserò i sensori per il monitoraggio della temperatura di base per un altro esperimento ESA, “Ritmi Circadiani”. Sì, ve lo ricordate, i giorni della bandana

Per finire, ci sono quelle attività che vi ricordano veramente che molto presto volerete verso la ISS. La settimana scorsa, per esempio, abbiamo avuto una lezione di passaggio delle consegne con Mike Hopkins, dalla Expedition 37/38, che ci ha portati in giro nei mockup della Stazione indicando tutte quelle piccole cose della vita quotidiana nello spazio che è difficile sapere dagli istruttori, proprio perché loro non hanno vissuto lì di persona. Dove cambiate le batterie? Dove tenete gli obiettivi delle fotocamere e come maneggiate le fotocamere? Dov’è l’attrezzatura per lo “spazio ufficio” e come è organizzata? E l’angolo dell’igiene? Il posto migliore per stendere ad asciugare i vostri indumenti da allenamento?

E che ne dite di domande tipo: come vengono impacchettati i mie abiti? Su quale veicolo verranno sù? Come li troverò? Tutto quello e altro è parte del briefing di Crew Provisioning [approvvigionamento dell’equipaggio—N.d.T.]. È così che so che la maggior parte dei miei abiti, oggetti per l’igiene e alcune cose che ho potuto aggiungere io stessa sono appena arrivati sulla ISS questa mattina con SpX-4. Hurrà! In qualche modo legato a questo è stato il nostro briefing sui materiali di consumo: come vengono gestiti i diversi tipi di materiali di consumo, come si tiene traccia del loro utilizzo? Abbiamo incontrato gli specialisti che si prenderanno cura di questo durante il nostro incremento. E su un argomento simile: qual è la situazione dello stivaggio e dell’inventario a bordo? Potrebbe non sembrarvi molto interessante, ma credetemi, è molto interessante per noi. Immaginate di dovere andare a vivere in una casa che trabocca di roba, di cui dovete accuratamente tenere traccia: vorrete probabilmente sentire qualche parola sulla situazione corrente!

Oh, vi dovrò dire un po’ di più di ieri nei prossimi giorni. Ho avuto finalmente la mia sessione ad alta quota nella camera a vuoto. Ne ho parlato qui.

La foto è del giugno scorso: come potreste ricordare, allora è stato necessario interrompere la sessione in quota all’inizio del prebreath a causa di un problema tecnico. Ieri abbiamo completato con successo le 4 ore di prebreath e l’attività nel vuoto. Vi dirò di più quando avrò le foto da condividere! Nel frattempo, qui ci sono altre foto dell’estate scorsa.

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS. Leggi il Diario di bordo di Samantha Cristoforetti e l’introduzione.

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