Si è svolta a Roma, presso lo ‘Spazio Europa’ – gestito dall’Ufficio d’informazione per l’Italia del Parlamento europeo e dalla Rappresentanza in Italia della Commissione UE – l’assemblea annuale dell’AIPAS, organizzazione nazionale delle PMI del comparto aerospaziale.
Oltre ai vertici e ai membri dell’associazione di categoria, hanno preso parte alla giornata, tra gli altri: Roberto Battiston, Presidente dell’ASI; Alessandro Giordano, rappresentante in Italia della Commissione Europea; e Franco Ongaro, direttore ESA Technical & Quality management e direttore di ESTEC (il principale centro di ricerca e sviluppo dell’Agenzia Spaziale Europea, situato a Noordwijk in Olanda, dove lavorano circa 400 italiani tra ricercatori, scienziati e tecnici).
L’assemblea è stata l’occasione di un’ampia riflessione sull’agenda del settore spaziale per il nostro paese, alla luce sia del semestre di presidenza europeo sia della Ministeriale ESA di fine anno, cui è stato intitolato l’evento. “Lo scenario internazionale del settore sta mutando profondamente – ha sottolineato il presidente AIPAS, Giovanni Sylos Labini, aprendo la giornata – con l’ingresso di nuovi importanti soggetti, mentre vecchi protagonisti, come gli USA, stanno cambiando molto le modalità della propria presenza”, con un esplicito riferimento a tutto quello che è avvenuto Oltreoceano dal rapporto Augustine in poi.
“Mancano però ancora a livello europeo – ha avvertito con forza Sylos Labini – chiare scelte sulle politiche industriali: non è infatti pensabile che siano le spese militari a sostenere da sole il settore e bisogna piuttosto riflettere su altri modelli, legati agli usi pacifici dello Spazio”.
“Il semestre italiano di presidenza europeo e la Ministeriale di fine anno sono due eventi che vanno visti insieme come una straordinaria opportunità, perché l’uno sostiene l’altro e viceversa” ha quindi sottolineato il Presidente ASI Roberto Battiston, che nel corso del suo lungo intervento ha ‘riassunto’ il primo mese e mezzo alla guida dell’Agenzia ripercorrendo i principali dossier sul tavolo e le criticità più urgenti da affrontare.
“C’è prima di tutto un problema di bilancio – ha detto Battiston – perché oltre i 4/5 dei circa 500 milioni di budget annuale sono assorbiti dal contributo all’ESA e, al netto delle spese di gestione, restano 40 milioni per le attività: una cifra troppo bassa che non lascia al momento spazi di manovra”. “Ma c’è anche – ha sottolineato il presidente dell’ASI – un livello di conoscenza di cosa sia e cosa faccia l’Agenzia, nell’interlocutore politico, che non è soddisfacente: l’ho potuto constatare in una occasione molto recente, prendendo atto di quanto poco si conosca il lavoro di COSMO-SkyMed, un sistema di OT davvero unico al mondo, a ben 7 anni dall’avvio del programma!”.
“Bisogna dunque comunicare di più, e in modo trasversale – ha avvertito Battiston – ma anche modificare l’interazione dell’ASI con il resto del paese”. “Personalmente – ha continuato – ho attivato tutti i canali con il governo al fine di mettere l’Agenzia Spaziale al centro della sua agenda. E l’avvio del tavolo di coordinamento sulle politiche spaziali nazionali, sotto la presidenza del Consiglio dei ministri, è per me già un importante risultato”.
Il presidente ASI ha quindi rapidamente sintetizzato i tre principali ‘dossier’ attualmente sul suo tavolo: “il sistema Copernicus, su cui l’Agenzia – ha detto – si muove con obbiettivi molto precisi; COSMO-SkyMed/2, di cui proprio in questi giorni si sta assicurando il finanziamento del ‘ground segment’ e quindi la prosecuzione delle attività almeno fino all’inizio del prossimo anno; e infine la questione dei lanciatori”. Su quest’ultimo punto Battiston ha sottolineato la crescita, a livello di sistema-paese, di “una consapevolezza più approfondita rispetto al passato della strategicità del settore lanciatori” “Consapevolezza – ha sottolineato – che dobbiamo rendere strutturale, perché è certo che non possiamo permetterci tra 5-6 anni di restare dove siamo adesso”.
Fonte: ASI