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Col-CC blog: una manovra evasiva per evitare uno scontro!

Pubblicato il 24 Luglio 2014, da Tom Uhlig.

Una manovra evasiva per evitare uno scontro!

Nella mia macchina, anche a 100 km/h, mi rendo conto di stare andando abbastanza veloce. In una limousine con i vetri oscurati, puoi anche raggiungere i 160 km/h senza renderti conto della velocità. Ovviamente questo è dovuto al fatto che non possiamo percepire la sola velocità. Possiamo accorgerci di accelerazioni, ma quando viaggiamo a velocità costante, possiamo solo giudicare la nostra velocità relativamente ad altri oggetti – o forse quando la macchina comincia a vibrare…
Lo stesso vale sulla ISS. La velocità della Stazione Spaziale e molto superiore. Deve viaggiare a 28000 km/h per non “cadere”

Tuttavia, gli astronauti quasi non si accorgono di questa enorme velocità, a meno che non guardino fuori dalla finestra e si accorgano che interi continenti passano nel giro di pochi minuti… e sempre che nessun oggetto, di velocità diversa, attraversi l’orbita della stazione… Sfortunatamente, capita di tanto in tanto; sia micro-meteoriti naturali che detriti di precedenti missioni attraversano la traiettoria della stazione.
Per prevenire una collisione, le agenzie spaziali monitorano la regione di spazio attorno alla terra e mantengono un catalogo di tutti gli oggetti e i detriti più grandi, insieme ai loro dati orbitali. Grazie a questo, possono anticipare con relativa certezza quando si presenta un rischio di collisione con la ISS.

Se uno di questi oggetti entrerà nell’area “proibita” della stazione con una probabilità superiore allo 0.01%, secondo i flight controller, la ISS effettua una manovra evasiva. Di solito, per cogliere due piccioni con una fava, si sceglie di alzare l’orbita della stazione.

Questo è successo ieri (23 luglio 2014, n.d.t.). È stato diramato un allarme a causa del fatto che parte di uno stadio di un razzo russo, che ha portato nello spazio dei satelliti oltre due anni fa, era in rotta di collisione con la ISS. Tuttavia, il percorso del frammento era difficile da stabilire. La tenue atmosfera influenzava la sua traiettoria, causando incertezze nelle rilevazioni radar, effettuate ad ogni orbita. Dapprima sembrava che le previsioni migliorassero, poi si è tornati in allarme rosso con una probabilità di collisione relativamente alta.

Come risultato di questo comportamento impredicibile, è stato deciso di effettuare una DAM (Debris Avoidance Maneuver, Manovra per evitare detriti). In questo caso si è trattato di una manovra insolita, dal momento che la ISS era stata posta in una configurazione non standard per supportare l’imminente arrivo di un cargo Progress. Stava orbitando “a testa in giù”, dunque le procedure standard per questi casi non potevano essere utilizzate. La manovra doveva essere progettata ad hoc per questa situazione. Non è un problema, ma è un sacco di lavoro, specialmente per i nostri colleghi Americani e Russi. Inoltre, non potevamo usare i motori di una capsula cargo, come si fa di solito, poiché non ne avevamo alcuna attraccata! Una era sulla rampa, pronta alla partenza, mentre l’altra era appena stata rilasciata, pronta per rientrare e bruciare in atmosfera. Dunque è stato utilizzato il sistema propulsivo del Modulo di Servizio russo.
Normalmente preferiamo accelerare la stazione per cambiare la sua orbita, ma in questo caso abbiamo dovuto rallentarla, abbassando la quota leggermente, di 800 metri circa.

L’astronauta tedesco Alexander Gerst è stato così gentile da condividere con noi le sensazioni di una manovra del genere. Poco prima dell’accensione, ci ha chiesto di accendere le videocamere in Columbus. Quello che abbiamo visto ci ha fatto pensare ad un piccolo campo gravitazionale all’interno della stazione, attivato nel momento dell’accensione. Improvvisamente ogni oggetto che prima galleggiava in assenza di peso, incluso Alex, ha cominciato a muoversi in una specifica direzione nel campo visivo, e questa “forza” ha continuato a manifestarsi per tutti i circa 30 secondi dell’azione dei motori. Grazie ad Alex, questo ha confermato quello che dicevamo all’inizio di questo Blog. C’è assenza di peso anche a all’incredibile velocità di 28000 km/h, ma anche una piccola accelerazione mette fine a questa condizione. C.V.D.

Post originale in inglese, traduzione italiana a cura di Michael Sacchi — AstronautiNEWS. Leggi il Blog di Col-CC in Italiano 

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