La missione EM-2 del nuovo lanciatore pesante della NASA, lo Space Launch System (SLS) vedrà finalmente il debutto del nuovo stadio superiore, denominato Exploration Upper Stage (EUS).
La notizia, pur essendo nell’aria da diverso tempo, è stata riportata dal sito NasaSpaceflight.com, e rappresenta un cambio di programma per la NASA, che inizialmente prevedeva di utilizzare il nuovo (e più performante) stadio superiore dalla missione successiva, la EM-3. I piani originali per le prime missioni di SLS (denominate EM, Exploration Missions), dopo alcuni ritardi accumulati, prevedeva la sequenza: EM-1, dicembre 2017, missione di Orion senza equipaggio con SLS nella versione “Block I” (con uno stadio superiore derivato dal secondo stadio del Delta IV, ribattezzato “Interim Cryogenic Propulsion Stage” – ICPS); EM-2, nel 2021, con Orion abitata e sempre SLS nella configurazione Block I; EM-3, nel 2023, in versione cargo (senza Orion, quindi) e con l’esordio nel nuovo EUS.
Nel nuovo piano di NASA, l’EUS verrebbe utilizzato già durante EM-2, invece. Questa decisione non avrà alcun impatto su EM-1, la cui preparazione prosegue inalterata. Si prospettano invece diverse questioni da risolvere per EM-2. Se la produzione del nuovo EUS anticipata di due anni non sembra essere un proplema, andrà invece rivisto il piano di mandare astronauti su Orion proprio al debutto del nuovo stadio superiore.
La posizione ufficiale di NASA, infatti, è quella di non permettere voli abitati su lanciatori (o parti di essi) che non siano stati prima già testati in volo. Se la posizione non cambia, un volo abitato su EM-2 nel 2021 sembra quindi escluso e la prima missione crewed di Orion slitterebbe al 2023 su EM-3. Ci sono però voci, sempre riportate da NasaSpaceflight.com, che la NASA stia lavorando per inserire un volo di SLS con EUS tra EM-1 e EM-2, più o meno nel 2020. In questo modo EM-2 potrebbe volare con astronauti a bordo.
Prima che questo piano vada avanti, però, ci sono ancora alcune questioni da risolvere. Primo, non è chiaro se l’EUS possa essere pronto con un ulteriore anno di anticipo, nel 2020. L’EUS non prevede l’utilizzo dei nuovi propulsori J-2X, progettati per l’SLS “Block II” e che serviranno per portare l’uomo su Marte, ma utilizzerà invece 4 motori RL-10. Nonostante questo, si tratta sempre di un nuovo stadio superiore da progettare, testare e costruire e il 2020 è dietro l’angolo. Il secondo ostacolo potrebbe arrivare dal lanciatore stesso. Attualmente il programma prevede di costruire SLS-2 per la missione EM-2 nel 2021 ed SLS-3 per EM-3 nel 2023. Con questo nuovo volo bisognerà anticipare la costruzione di SLS-2 al 2020 e spostare SLs-3 di due anni dalla missione EM-3 alla missione EM-2. Non è ancora ben chiaro se questa accelerazione sia possibile. L’ultimo problema da risolvere è poi quella del carico pagante di questa missione cargo aggiuntiva. Fino ad ora la missione scientifica più accreditata per utilizzare SLS era Europa Clipper, un orbiter che dovrebbe compiere flyby multipli di Europa, la luna di Giove. Sviluppare una missione di questo tipo e di questa complessità entro il 2020 non sembra molto realistico al momento. Vedremo nei prossimi mesi come si svilupperanno i piani di NASA, dipendenti probabilmente dal livello di finanziamento che riceverà dal Congresso.