Airbus e Safran insieme per Ariane
I due gruppi aerospaziali hanno annunciato lunedì 23 giugno di aver deciso di creare una joint venture paritaria per gestire la produzione di razzi vettori negli impianti francesi e tedeschi. Airbus Defence and Space è a capo delle forniture per Ariane 5, mentre le divisioni Snecma ed HeraKles di Safran costruiscono i motori a propellente liquido del lanciatore europeo, nonchè motori a propellente solido. La nuova società sarà operativa entro il 2014.
Alla base dell’accordo vi è lo sviluppo di una nuova e più prestante versione di Ariane 5 (entro il 2018) e la progettazione del nuovo Ariane 6, che è atteso per i primi anni del prossimo decennio. Gli analisti, però, vedono nella mossa anche una risposta all’intraprendenza di SpaceX, che è venuta ad erodere una fetta di mercato che fino a ieri era appananggio di Ariane. Arianespace, che gestisce commercialmente il razzo europeo, rimane il protagonista del mercato commerciale, ma si trova nella necessità di abbassare i costi dell’Ariane 5, che deve volare con almeno due satelliti per volta per portare un margine di profitto.
La risposta sarà la versione 6, in grado di mettere 6,5 tonnellate in orbita di trasferimento geostazionaria al costo di 70 milioni di euro per lancio. Si tratterebbe di un importo inferiore del 50% rispetto agli attuali costi di Ariane 5, ma comunque leggermente superiore rispetto a quanto pubblicizzato da SpaceX. La compagnia di Elon Musk, infatti, ha ancora in fase di sviluppo il famoso Falcon Heavy, che porterebbe lo stesso carico con un risparmio di circa il 10%. Per contro, il Falcon 9 attualmente impiegato ha una portata massima inferiore (4,85 tonnellate), ad un costo di 45 milioni di euro.
L’accordo fra Airbus e Safrane punta ad ottenere risparmi industriali attraverso l’integrazione e l’efficienza dei processi produttivi, in attesa dell’Ariane 6.
Per quest’ultimo, l’anno scorso ESA ha scelto una configurazione con 4 motori a propellente solido sormontati da uno stadio criogenico ad idrogeno. Questa soluzione era fortemente sostenuta dalla Francia, ma la Germania continua comunque a supportare l’adozione di uno stadio principale a propellente liquido, cosa questa che darebbe ai tedeschi una maggior quota nella produzione del razzo. Ricordiamo al proposito che la Germania è il primo finanziatore di ESA, ma nel settore specifico dei lanciatori si trova ad essere sorpassata dalla Francia per contributi.
Sono previsti ulteriori incontri (il primo dei quali il prossimo 8 luglio) per trovare l’accordo tra tutti i protagonisti dell’aerospaziale europeo (non ultima l’Italia) sulle modalità di sviluppo del programma Ariane. I costi previsti sono di 1,2 miliardi di euro per l’aggiornamento “mid-life” di Ariane 5 (con i nuovi motori Vinci di Safran sullo stadio superiore), e di 4 miliardi di euro per Ariane 6.
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