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La Russia interromperà la collaborazione spaziale con l’occidente

Il Vice Primo Ministro russo Dimitry Rogozin ha annunciato oggi che il suo paese vieterà l’impiego dei motori RD-180 per il lancio di satelliti militari americani. Pertanto dovrebbero cessare le esportazioni verso United Launch Alliance, che li impiega sui vettori Atlas V.

Rogozin ha anche aggiunto che la Russia terminerà la propria partecipazione al programma ISS nel 2020, respingendo l’offerta NASA di proseguire sino al 2024.
Inoltre, a far data dal 1 giugno, la Russia disattiverà le 11 stazioni GPS presenti sul proprio territorio.

ULA dispone in magazzino di motori sufficienti per circa 24-30 mesi di operazioni. La sospensione delle forniture di motori obbligherà la difesa USA e la NASA ad utilizzare altri vettori , tra cui il più grande e costoso Delta IV, sempre di ULA.
Probabilmente l’Air Force dovrà riaprire il bando per l’assegnazione di 36 vettori che era stato aggiudicato ad ULA e che era recentemente stato oggetto di una causa intentata dalla SpaceX di Elon Musk.

Le ripercussioni della decisione russa non finiscono qui: due dei tre partecipanti alla competizione per il veicolo commerciale con equipaggio (segnatamente Boeing e Sierra Nevada Corporation) prevedevano di usare come vettore l’Atlas V, mentre SpaceX fa affidamento sul Falcon di produzione autarchica.

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