L-185: Incontrare i nostri angeli della Ricerca e Soccorso e piantare alberi
Dal Diario di bordo di Samantha Cristoforetti:
Bajkonur (Kazakistan), 23 maggio 2014—Dopo una settimana della nostra quarantena a Bajkonur e a sei giorni dal lancio, qui le cose stanno prendendo velocità, mentre sempre più specialisti arrivano per unirsi allo sforzo. Mentre fino a ora le nostre lezioni sono state con i nostri istruttori da Star City, oggi abbiamo incontrato alcune facce nuove.
Per esempio, oggi abbiamo avuto una riunione con i rappresentanti del team Search and Rescue (SAR, ricerca e soccorso). Si sono appena occupati di un atterraggio la settimana scorsa e ora stanno rivolgendo l’attenzione al lancio imminente. Naturalmente, se tutto va bene non c’è nessun bisogno per loro di intervenire nel giorno di un lancio, ma credetemi: sono pronti.
Quando Alex, Reid e Max saranno lanciati la prossima settimana, le risorse SAR saranno dislocate lungo tutta la traiettoria della loro ascesa verso l’orbita fino all’oceano, inclusa una nave in attesa nel Mare del Giappone. Se un’avaria al razzo dovesse verificarsi in un momento qualsiasi, l’unità appropriata verrà allertata e le risorse SAR saranno immediatamente inviate nel luogo di atterraggio previsto basato sul momento in cui si verifica l’avaria. Informazioni più precise sul luogo di impatto previsto saranno ottenute appena si apre il paracadute e il sistema di localizzazione viene attivato.
Dopo un inserimento in orbita nominale, il team SAR non si ritira completamente, ma alcune unità rimangono in allerta fino a quando la Sojuz è attraccata alla ISS—che potrebbe essere due giorni pieni dopo, se c’è un passaggio al profilo di rendezvous in due giorni. Se l’equipaggio avesse bisogno di eseguire un rientro d’emergenza per qualsiasi ragione, gli angeli custodi saranno pronti a incontrarli.
Parlando di cose che diventano reali, Reid e Alex ora hanno il loro albero accanto a quelli di ogni cosmonauta e astronauta in partenza per lo spazio da Bajkonur!
Foto: NASA/Victor Zelentsov
Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS. Leggi il Diario di bordo di Samantha Cristoforetti e l’introduzione.
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