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La splendida notizia è comparsa ieri 29 maggio sul sito ufficiale dell’iniziativa studentesca: la sonda “dormiente” è ora collegata con un canale bi-direzionale con la Terra, e sono già stati inviati comandi specifici per attivarne alcune funzioni. Il primo contatto è avvenuto tramite l’osservatorio radio-astronomico di Arecibo, ma sono state coinvolte in simultanea stazioni in Germania, Kentucky ed il SETI Array in California.

Secondo il comunicato, è stato possibile mettere in modalità “telemetria di ingegneria” entrambi i multiplexer dati della sonda. Attualmente il bitrate è di 512 bit/sec, esattamente quello previsto. Nei prossimi giorni gli sforzi del team saranno concentrati sulla telemetria, in modo da rendere il collegamento stabile ed affidabile prima di procedere con ulteriori comandi per valutare lo stato di salute del veicolo.
Ricordiamo che i tempi sono molto stretti, e che occorrerà calcolare una variazione di rotta che implicherà un sorvolo della Luna ad una altitudine oggi valutata in meno di 50 km. Per questo aspetto si è ottenuta la collaborazione di Robert Farquhar, “trajectory Maestro” della rinomata KinetX Aerospace.
Tutte le comunicazioni con ISEE avvengono tramite una versione “virtuale” e software delle apparecchiature hardware usate all’epoca, le quali sono andate perdute e non possono essere rimpiazzate.

Ricordiamo che lo scopo dell’iniziativa è immettere ISEE in una nuova orbita nei pressi della Terra per continuare a raccogliere dati sull’interazione fra vento solare e campo magnetico terrestre, a quasi 40 anni dall’inizio della missione originale.
È possibile ricevere aggiornamenti sull’argomento utilizzando i seguenti canali:

Twitter: http://twitter.com/isee3reboot
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