Continua il risveglio dei vari sistemi della sonda europea iniziato lo scorso gennaio dopo più di 2 anni di ibernazione. Lo scorso 28 marzo anche il lander Philae ha inviato a terra la conferma della sua completa riattivazione.
Lanciata nel marzo 2004, dopo tre sorvoli della Terra, uno di Marte e di due asteroidi, nel luglio 2011 la sonda era entrata in uno stato di quasi totale ibernazione che è durato fino al gennaio scorso quando ha inviato a Terra il segnale di risveglio.
L’obiettivo di Rosetta è la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, che completa regolarmente la sua orbita intorno al sole ogni 6 anni e mezzo.
Da metà marzo è iniziata la riattivazione degli strumenti scientifici, prima di tutti la primary science camera, lo spettrometro all’ultravioletto ed una suite di sensori al plasma per studiare l’ambiente circostante la cometa.
Il primo pacchetto di dati provenienti dal lander è stato ricevuto da un’antenna NASA in California e subito inviato al controllo missione europeo in Germania.
Entro fine aprile verranno controllati tutti i sistemi ed attivati in successione i 10 strumenti scientifici.
La missione di Philae si svolgerà principalmente entro le 64 ore di energia garantite dalle batterie di bordo e prevede il prelievo e l’analisi della composizione del ghiaccio superficiale e di campioni presi fino a 23 cm di profondità, oltre che ad una serie di fotografie in alta risoluzione della superficie.
Se le condizioni saranno favorevoli e non ci sarà troppa presenza di polvere, le batterie potranno essere mantenute cariche dai pannelli fotovoltaici presenti sul lander e prolungarne cosi l’operatività.
Lo scorso marzo Rosetta ha individuato e fotografato la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko da una distanza di 5 milioni di Km.
In maggio verranno effettuate una serie di correzioni di rotta che, dopo un passaggio a 50.000 Km, la faranno avvicinare ad una distanza di sicurezza di 100 Km per poter individuare eventuali detriti che viaggiano attorno alla cometa.
L’incontro con la cometa è previsto per il prossimo agosto e, dopo una mappatura completa della superficie per l’individuazione dei migliori siti d’atterraggio, a novembre il lander Philae si staccherà dalla sonda madre per atterrare ed ancorarsi alla superficie ghiacciata della cometa.
Fonte ESA, SpaceFlightNow