Pubblicato il 17 Marzo 2014, da Tom Uhlig.
Questa settimana, c’è stato, di nuovo, un piacevole diversivo. Non in console o in ufficio, ma nella nostra sala didattica. Uno dei miei lavori secondari, quello su cui mi sto focalizzando, è il training. In particolare, addestrare i nuovi colleghi che si uniranno al flight team, dopo il loro „apprendistato“ di circa nove mesi in console.
Come sempre, il nostro gruppo d’insegnanti è decisamente internazionale: Annarita, Ciro e Marco sono Italiani, Niko è Croato, Julio viene dalla Franca, Sjoerd è Olandese, Misbahur proviene dall’India e Ferit ha radici Aramaiche. C’era anche una forte presenza tedesca, con Tom, Savio ed io. Quello che abbiamo in comune è che siamo Controllori di Volo con svariati anni di esperienza dietro le spalle, e per questo predestinati a trasferire la nostra conoscenza alla nuova generazione.
Un prerequisito per candidarsi all’interessante lavoro di Flight Controller è un diploma universitario, generalmente in Ingegneria o Scienze Naturali. Ovviamente, una buona conoscenza dell’Inglese e molta motivazione sono criteri di selezione decisivi.
Mi ricordo del mio training come se fosse ieri. È stato fantastico! Per ogni appassionato di spazio, è eccezionale. Insieme con un sacco di studio individuale preliminare, sono in programma due settimane al Centro Astronauti Europeo (EAC, European Astronaut Centre) di Colonia. È allora dove riceverete istruzioni sulle funzioni basilari di Columbus e dei Rack Europei di Esperimenti. Proprio come gli astronauti.
Dopo di che segue il training operativo, che è gestito dal mio team. I nuovi Flight Controller devono imparare tutto del loro protocollo operativo, i processi e le procedure relative, gli strumenti software che usiamo alle console insieme con all’agenzia spaziale americana NASA, così come le reazioni a situazioni critiche. Devono anche abituarsi ai nostri metodi di comunicazione operativa! Normalmente introduciamo questi concetti in un periodo di tre-quattro settimane. I corsi sono tenuti all’EAC o al Columbus Control Centre. Naturalmente, verifichiamo la conoscenza dei nuovi arrivati regolarmente, mediante l’uso di test a scelta multipla e di due CORB, Columbus Operations Readiness Boards (Commissioni di accertamento della preparazione operativa), che abilitano all’accesso alla fase successiva – le simulazioni – e infine, la certificazione finale da parte dell’Agenzia Spaziale Europea.
Mentre i nostri ‘studenti’ acquisiscono le conoscenze necessarie per il loro futuro in console, un direttore di volo dovrà fare i conti con incarichi del tutto diversi, dunque si sottopongono anch’essi ad un addestramento pratico (OJT, On the Job Training), con i loro futuri colleghi. Inizialmente si limiteranno ad osservare i vari processi e operazioni nella control room. Verso la fine del training, il controllore di volo può rilassarsi in console, dimostrando fiducia nel “novellino“, e intervenire unicamente qualora le cose dovessero “sfuggire di mano“.
Una chicca dell’OJT: i nostri nuovi colleghi devono anche trascorrere qualche giorno nella sala controllo di Houston. In questo modo, si possono fare un’idea del lavoro dei loro futuri colleghi, e stabilire relazioni che faciliteranno la cooperazione futura.
Le simulazioni sono essenziali nel processo di training. Insieme agli altri nuovi colleghi, una tipica giornata a bordo della ISS viene ricreata, mediante una simulazione computerizzata di Columbus e della ISS. Il simulatore risponde ai comandi e permette anche la creazione di errori e problemi, che devono essere gestiti. Introduciamo nella simulazione anche colleghi nasa e “astronauti” – a volte anche con il video proveniente dal nostro mock-up di Columbus! Ma in realtà il nostro compito è di osservare in disparte i nostri nuovi colleghi, offrendo loro feedback e i nostri consigli da navigati esperti.
UIteriori lezioni forniscono un introduzione ai soft skill necessari per lavorare in console: comunicazione, decisione sotto stress, lavoro di squadra e l’arte di mantenere un punto di vista globale in situazioni complesse. Anche i processi per assicurare che gli astronauti non vengano esposti a rischi vanno imparati!
Quando tutte le difficoltà sono state superate, si raggiunge la fine del processo di certificazione, e viene rilasciata la “patente” per la console. È dunque il momento del primo volo “in solitaria”; viene inviato il primo comando inviato alla stazione e viene fatta la prima “chiacchierata” con gli astronauti a bordo.
A quel punto sarete parte della “società segreta” che salvaguarda la stazione e gli astronauti 24 ore su 24. Potrete dare il vostro contributo all’avventura del volo spaziale abitato.
Post originale in inglese, traduzione italiana a cura di Michael Sacchi — AstronautiNEWS. Leggi il Blog di Col-CC in Italiano