L-223: Prova generale d’esame nella centrifuga
Dal Diario di bordo di Samantha Cristoforetti:
Star City (Mosca, Russia), 15 aprile 2014—Oggi ho fatto un giro sull’imponente centrifuga con braccio da 18 metri di Star City.
Come preparazione per l’imminente esame di rientro manuale, oggi ho fatto una prova generale in cui abbiamo seguito una tipica sessione d’esame: tre scenari di rientro con la centrifuga in funzione, con due scenari statici nel mezzo per riposarsi.
Ho parlato un po’ qui di come funziona il rientro manuale.
L’obiettivo è atterrare entro 10 km dal punto nominale di touchdown (atterraggio)—quello dove ci farebbe volare il rientro controllato dal computer, se funzionasse. Ma è anche importante mantenere i G sotto controllo. Specialmente se stiamo cercando di compensare un eccesso nel momento in cui siamo entrati in contatto con l’atmosfera (vale a dire che siamo entrati in contatto più tardi del previsto), la tentazione è dare comandi che porteranno ad alti carichi di G nello sforzo di correggerlo. In una situazione d’esame ciò influenzerà il punteggio, ma nella vita reale, così come nella centrifuga, avrà conseguenze sul proprio livello di disagio e dolore. Diciamo che è un errore autopunente!
Sottoposti a carichi di G elevati è piuttosto difficile muoversi del tutto. Fortunatamente, per pilotare il rientro abbiamo bisogno solo di premere due bottoni, quelli sotto i miei pollici nella foto. Quei comandi cambiano l’angolo di rollio del modulo di discesa in incrementi discreti di 15°, essendo il rollio la rotazione intorno all’asse di simmetria. Non è molto intuitivo, ma il rollio influenza la portanza, in modo tale che possiamo controllare quanto ripidi o con traiettoria poco inclinata vogliamo volare. (Per quelli che vogliono provare a capirlo, ecco un suggerimento: il centro di massa del veicolo è spostato rispetto all’asse di simmetria).
Se volete saperne di più su come si va sulla centrifuga, ecco un vecchio post in proposito.
Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS. Leggi il Diario di bordo di Samantha Cristoforetti e l’introduzione.
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