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L-241: Attività per assicurarsi che la tuta spaziale rimanga in buono stato

Samantha Cristoforetti si addestra alla manutenzione della tuta EMU al JSC. Fonte: Samantha Cristoforetti

Samantha Cristoforetti si addestra alla manutenzione della tuta EMU al JSC. Fonte: Samantha Cristoforetti

Dal Diario di bordo di Samantha Cristoforetti:

Johnson Space Center (Houston, USA), 28 marzo 2014—Ultimo giorno di addestramento qui al Johnson Space Center, prima del mio viaggio di ritorno a casa in Europa questo pomeriggio.

Nella mattinata ho avuto un corso approfondito in cui ho imparato a eseguire diverse attività di manutenzione e test sulla tuta da EVA.

Nella foto sto lavorando alla rimozione del Water Line Vent Tube Adapter (adattatore del tubo di sfogo della conduttura dell’acqua), che si interfaccia da un lato con le tubazioni nel PLSS (lo “zaino” di supporto vitale) e dall’altro con l’LCVG (Liquid Cooling and Ventilation Garment, indumento di raffreddamento a liquido e ventilazione). Ha tre tubi flessibili. Un tubo centrale è la linea di ritorno del circuito di ventilazione, che porta il gas indietro al PLSS per il raffreddamento e la rimozione della CO2 e del condensato. Gli altri due tubi sono le linee di ingresso e ritorno del raffreddamento: l’acqua dal PLSS viene fatta circolare nei piccoli tubi nel LCVG per raccogliere il calore dal corpo e viene poi rimandata indietro al PLSS per essere raffreddata di nuovo.

Il calore in eccesso viene respinto verso lo spazio attraverso un sublimatore, che è stato l’obiettivo del mio ultimo compito. Utilizzando dei video dimostrativi, ho imparato a inserire delle strisce di test in punti specifici per metterle in contatto con certe superfici del submilatore e verificare la presenza di acqua.

Altri test che ho imparato a eseguire sono il controllo di tenuta del circuito di ventilazione e la misurazione del tasso di flusso dell’acqua nelle linee di raffreddamento. Tutti questi test consentono agli specialisti a terra di assicurarsi che le tute si mantengano in buono stato, visto che svolgiamo sempre più attività di manutenzione in orbita.

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS. Leggi il Diario di bordo di Samantha Cristoforetti e l’introduzione.

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