Il prossimo cargo automatico di ESA, battezzato Georges Lemaître, terrà a battesimo un nuovo tipo di sensori di rendez-vous, che l’agenzia spaziale europea sta sviluppando per consentire l’approccio a bersagli “non collaborativi”, come un detrito orbitante, o una capsula di sample-return marziano.
Nelle future missioni, le telecamere ad infrarossi (sviluppate a partire dal prototipo LIRIS di ATV) si integreranno con il LIDAR per effettuare le scansioni del bersaglio, mentre i computers di bordo elaboreranno i dati usando un nuovo sistema di navigazione e controllo. Più precisamente, gli infrarossi si attiveranno a 30 km dall’obiettivo, mentre il LIDAR acquisirà il bersaglio a partire dai 3,5 km di distanza.
Sin qui, gli ATV hanno impiegato la navigazione satellitare a lunga distanza e sensori ottici nell’ultimo tratto dell’avvicinamento a ISS. La nuova telecamera ad infrarossi LIRIS (Laser InfraRed Imaging Sensors) è stata fornita dalla compagnia francese Sodern, mentre il LIDAR è di costruzione tedesca (Jena-Optronik).
Nell’immagine ESA, la rappresentazione LIDAR della stazione spaziale.
fonte: ESA