L-239: L’equipaggiamento d’emergenza sulla Stazione Spaziale
Dal Diario di bordo di Samantha Cristoforetti:
Colonia (Germania), 30 marzo 2014—Uno degli eventi più importanti nel nostro flusso di addestramento per la Stazione Spaziale sono le simulazioni di emergenze, perché riguardano situazioni che mettono potenzialmente l’equipaggio in pericolo immediato e richiedono quindi precise azioni di risposta. Anton, Terry e io abbiamo avuto una simulazione di emergenza un paio di settimane fa (durante la mia interruzione del diario). È stata la nostra ultima sessione in tre prima delle nostre due simulazioni con sei persone l’estate prossima: una con l’equipaggio della Sojuz 40S a cui ci uniremo sulla ISS al nostro arrivo e una con quello della Sojuz 42S, che ci raggiungerà a quattro mesi dall’inizio del nostro incremento.
Una simulazione d’emergenza dura tipicamente 5 ore e comprende un certo numero di scenari che riguardano i tre tipi di emergenze che ci preoccupano: un incendio, una depressurizzazione rapida (stiamo perdendo l’atmosfera nello spazio) e una perdita di ammoniaca dalle linee di raffreddamento esterne alla cabina (altamente tossica!).
Quindi, che equipaggiamento abbiamo a bordo per affrontare queste situazioni?
Abbiamo pannelli Caution and Warning (avvertimento e allarme) lungo tutta la Stazione: se scatta il segnale acustico dell’emergenza, una rapida occhiata alle spie del pannello ci dirà in che situazione ci troviamo. Su quei pannelli possiamo anche fare scattare manualmente un allarme, se notiamo una condizione d’emergenza prima che se ne occupino i computer della ISS o il controllo a terra.
In ogni modulo abbiamo anche maschere a ossigeno ed estintori, mentre in posizioni specifiche nel segmento russo ci sono maschere con respiratore e cartucce di filtraggio per consentirci di sopravvivere e operare in un’atmosfera tossica: cartucce rosa per l’ammoniaca, cartucce rosse per un incendio.
Abbiamo anche diversi CSA-CP, strumenti portatili che misurano la concentrazione dei prodotti di combustione. Ci aiutano a localizzare gli incendi nascosti dietro ai rack e ci dicono se dobbiamo indossare protezioni per la respirazione per evitare intossicazioni. Analogamente, abbiamo strumenti portatili per misurare la concentrazione dell’ammoniaca.
Il nostro migliore amico nel caso di una depressurizzazione rapida è il manovacuometro portatile russo, che misura la pressione atmosferica. Mentre chiudiamo i portelli in sequenza cercando di isolare una perdita, l’ago del manovacuometro smetterà auspicabilmente di muoversi prima di essere costretti a evacuare la stazione, indicando che abbiamo messo un portello chiuso tra noi e un buco verso lo spazio.
Qui potete vedere altre foto di una simulazione di emergenza l’anno scorso.
Inoltre, se volete leggere qualcosa di più sulla risposta agli incendi, ecco qui un post di blog più vecchio in proposito.
Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS. Leggi il Diario di bordo di Samantha Cristoforetti e l’introduzione.
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